Rovereto: voto nella notte, addio al vigneto
Robol soddisfatta, ma Pd e Upt si spaccano sull'emendamento dei Verdi per eliminare l'edificabilità dal vigneto ex Bossi Fedrigotti
ROVERETO. Con la votazione di venerdì la variante al Prg è stata approvata. Si va verso la terza adozione e un verosimile ok definitivo entro fine anno. Ma sull'emendamento del verde Mauro Previdi per eliminare l'edificabilità dal vigneto ex Bossi Fedrigotti la maggioranza ha sbandato. Giulia Robol, assessore all'urbanistica, ha comunque di che essere soddisfatta: «Ci credevamo e siamo contenti di aver chiuso la questione nei tempi stabiliti. L'impianto del Prg di Maurizio Tomazzoni è rimasto quasi inalterato, abbiamo apportato solo alcune modifiche su scelte a nostro parere non corrette, ma ci riconoscevamo negli stessi principi ispiratori». Il guaio è accaduto però prima, quando si trattava di votare l'emendamento di Previdi. Al momento delle dichiarazioni di voto, Roberto Passamani prende parola per il Pd e annuncia che il partito si astiene. Manzana (Pd) spiega che voterà a favore della mozione Previdi. L'assessore Robol esce dai banchi della giunta e parlamenta con Passamani. Il quale, alla fine, smentendo sè stesso, vota contro, e altrettanto fanno alcuni compagni di partito quando si profila la seppur lontana ipotesi - buttata lì come battuta da un beffardo Willy Angeli - che l'edificazione sul vigneto venga davvero stralciata dal Prg. Ognuno va per conto proprio. Nell'Upt, Galli e Volani votano l'emendamento, Graziola e Frisinghelli contro, con Patt e Adc. A favore votano invece Lega e Pdl. Dai banchi della Lega Nord Angeli esplode: «Buffoni», all'indirizzo del Pd. Poi la maggioranza si ricompone e all'una e mezzo la variante passa senza patemi. «Era un argomento delicato, su cui abbiamo discusso a lungo - ammette l'assessore Robol -, ma non ci siamo divisi, abbiamo solo fatto ragionamenti diversi. Non condividevamo l'idea della lottizzazione a San Giorgio, nè di quella della Consolata, ma dal punto di vista giuridico abbiamo dovuto tenere conto dei diritti acquisiti dagli impreditori, ai quali il Tar ha già dato ragione ed è difficile che il Consiglio di Stato ribalti il verdetto». L'assessore se la prende con Previdi: «Facile adesso dire "togliamo l'edificabilità sul vigneto". Anche lui sa dei diritti dei costruttori, li riconosce pure lui nei suoi emendamenti. Non potevamo aprire nuovi contenziosi, ora che abbiamo intavolato una trattativa con la società Residenza al Sole per portare a Sacco lo studentato o comunque strutture a servizio di ciò che diventerà la Manifattura in sinergia con l'Università. La destinazione d'uso non sarà per forza residenziale al 100%». I punti qualificanti del Prg sono altri, secondo Robol: «Rispetto alla prima adozione abbiamo limitato la cubatura, non perchè siamo contrari per preconcetto a costruire, ma per dare sostanza alla tutela del paesaggio». Maurizio Tomazzoni, predecessore di Robol all'urbanistica e oggi suo avversario nei valdughiani, apprezza: «E' la prima volta che questa giunta ammette la bontà del nostro elaborato. Ci siamo astenuti perchè in questo caso si discutevano solo alcune variazioni, poco coraggiose, che non condividevamo». Tomazzoni manifesta invece riserve sulla stroncatura di due dei tre emendamenti di Previdi, ad opera del segretario comunale. «Avrei comunque votato contro, ma non ammetterli alla discussione è una deriva poco democratica. In tre consigliature ho visto discutere di tutto, persino emendamenti in palese contrasto tra loro. Preoccupa il metodo di andare oltre l'aspetto tecnico, entrando nel merito politico».
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