Rovereto, massacrata di botte davanti ai bambini

Degenera un diverbio nato per il parcheggio: la donna colpita a calci e pugni mentre era a terra. Poi l’uomo è fuggito


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Avrebbe dovuto essere un pomeriggio come tanti altri con la consueta ressa di mamme in attesa dei loro figli davanti all’Arcivescovile di corso Bettini; il chiassoso vociare dei bambini che di corsa escono da scuola; la vivace allegria di chi, finite le lezioni, può finalmente andare a giocare al parco... Invece no, ieri non è stato così. Tutte le mamme e i loro figli sono stati gli atterriti “spettatori” di un agghiacciante pestaggio: una donna di origini brasiliane, dopo essere uscita in strada con il suo bambini di sei anni e mezzo, è stata prima aggredita verbalmente e quindi massacrata di botte da un automobilista poi fuggito. Per quale motivo? Per una questione di parcheggio, per quell’auto che impediva all’aggressore di spostare la sua macchina. Questione di pochi minuti e quell’uomo (indivuato, grazie al numero della targa della sua auto, in un roveretano di 39 anni) si è scatenato come una furia. Daniela De Andrede che con il marito Massimo Rigo e i due figli abita in viale Trento è finita in ospedale con contusioni e ferite in tutto il corpo e la sospetta frattura di una clavicola.

La vicenda, ricostruita dal marito della donna sulla base del racconto della moglie e delle testimonianze di parecchie mamme, prende il via verso le 16. «Mia moglie è arrivata con la macchina davanti alla scuola per andare a prendere il nostro figlio che frequenta la prima elementare. All’uomo che poi l’ha aggredita ha detto che avrebbe lasciato lì la macchina pochi minuti, giusto il tempo di entrare e uscire da scuola con il bambino. Lui in quel momento non ha detto nulla. Ma quando mia moglie è uscita con il bambino - racconta Massimo Rigo - l’uomo ha iniziato a inveire contro di lei per la macchina parcheggiata male. Un banale diverbio per un parcheggio che credeva finisse lì. Invece l’altro ha continuato ad insultare mia moglie prima di passare alle minacce arrivando anche a dirle “ti metterei la testa sotto le ruote”. Alla risposta di mia moglie, “provaci”, l’uomo ha iniziato a spintonarla fino a farla cadere. A quel punto, quando mia moglie era a terra, si è scagliato contro di lei con pugni e calci in tutte le parti del corpo. Per fortuna con una mano è riuscita a parare un calcio diretto al volto: non voglio pensare cosa sarebbe successo...»

Una scena allucinante, sotto gli sguardi atterriti ed increduli di donne e bambini che urlavano e supplicavano l’uomo di desistere. Nel frattempo l’automobilista è salito in macchina ed è fuggito, secondo le testimonianze, a tutta velocità percorrendo via San Francesco in contromano. Ma più di una mamma è riuscita a prendere il numero di targa ed ha telefonato a polizia e carabinieri mentre veniva allertate le ambulanze.

La donna, in stato di shock e dolorante per la caduta a terra e le percosse, è stata portata al pronto soccorso e quindi sottoposta ad accertamenti diagnostici per individuare eventuali fratture o lesioni interne. Fortunatamente, al di là di una sospetta frattura, nulla di grave: «E’ allucinante che una cosa simile sia accaduta a Rovereto. Ma come è possibile scagliarsi in questo modo su una donna per una questione di parcheggi? Ma dove siamo arrivati? Mia moglie è sotto shock così come lo è ancora nostro figlio che ha assistito alla scena... No, non si può vivere in queste condizioni , con la paura di venire aggrediti e picchiati brutalmente per una banalità...» racconta Massimo Rigo in ospedale mentre attende la moglie in radiologia. Un episodio che ha lasciato sgomenti genitori e bambini dell’Arcivescovile. In serata il sindaco Andrea Miorandi è andato in ospedale per accertarsi delle condizioni di salute della donna e portare la solidarietà dell’amministrazione comunale e della città.

Nel frattempo l’uomo fuggito in auto, individuato attraverso la targa, si sarebbe costituito alle forze dell’ordine.

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