«Rovereto, in centro storico non si dorme più»
I residenti si sentono ostaggio di ubriachi e giovanissimi esagitati
ROVERETO. «I vasi gettati nel Leno sono una abitudine, succede spesso. Ma non sono il problema maggiore. La verità è che ormai il centro storico, ad ora tarda, è territorio fisso di scorrerie di gruppi di giovani e giovanissimi senza rispetto per nulla e nessuno. Dormire e anche viverci diventa sempre più difficile». Due telefonate identiche, più un contatto per strada con un terzo residente. Tutti segnalano lo stesso disagio: non ne possono più.
Il problema non è più solo quello del rumore: la antichissima e mai risolta difficoltà per chi ha orari «normali» a convivere con locali che chiudono tardi e raggruppano ragazzi che se ne tornano a casa ancora più tardi. Il problema c'è ancora, ma è localizzato in pochi punti: le case che affacciano sopra i locali. A preoccupare di più i residenti è invece il «dopo bar», dalle 23 fino alle 2 o alle 3. Quando folte orde di ubriachi girano per vicoli e portici deserti.
Piccoli vandalismi sistematici, schiamazzi fino ad ore impossibili. Vomito e urina ovunque, con grande predilezione per i portoni più riparati e gli androni che non sono blindati. «Ogni domenica mattina mi tocca buttarci il disinfettante», dice uno dei cittadini che ha chiamato ieri. E ancora più difficile da digerire, di quei ragazzini che probabilmente uno alla volta si farebbero serenamente prendere a calci da un ottantenne, chi protesta ormai ha paura.
«Ho provato a chiedere con cortesia di fare meno rumore: erano sotto la mia finestra alle 2 e non si dormiva. Alle 6 mi dovevo alzare. Sono stato insultato e deriso. E il casino è diventato ancora più forte». Addirittura ci sarebbe chi dopo una certa ora ha paura ad uscire. E' difficile stare zitti se si vede qualcuno che si comporta da idiota e lo fa ostentatamente sotto i tuoi occhi. Ma spesso i ragazzi - dicono i residenti - sembrano talmente fuori controllo che una parola potrebbe farli scatenare. Significativo anche che tutti quelli che ieri hanno segnalato il problema, non vogliano metterci nome cognome e indirizzo: non vogliono essere presi di mira, loro o le loro cose. «Fino a qualche anno fa in centro storico si viveva benissimo. Adesso no. Non si può parlare di delinquenza, ma la maleducazione ostentata è quasi peggio: sembrano pazzi. E i pazzi fanno paura».