Rossi, patto con Renzi «Nuove competenze e riforma Statuto»
Domani la visita del presidente del consiglio in regione Gli obiettivi: uffici giudiziari, fisco, commercio, ambiente
TRENTO. Portare a casa le nuove competenze - quelle già concordate e in lista d’attesa, in primis uffici giudiziari e dalle agenzie fiscali, ma anche quelle sull’urbanistica commerciale e, perché no?, ragionare su una delega piena sull’ambiente. E dall’altro avviare un confronto sulla riforma dello Statuto di autonomia che sia in sintonia con la riforma in atto del Titolo V della Costituzione. È con queste aspettative che il governatore Ugo Rossi si prepara ad accogliere domani a Bolzano il presidente del consiglio Matteo Renzi, per rinsaldare quel «patto per l’autonomia» che - dice Rossi - «ha la sua origine nell’accordo politico siglato tra Pd-Patt e Svp nel 2012».
Sono passati quasi tre anni e nel mezzo c’è stato un accordo finanziario per blindare le risorse delle due Province e assicurare il contributo alle casse dello Stato, ma anche numerose incursioni parlamentari contro le autonomie speciali. «Bisogna riconoscere che in tutti i passaggi delicati sulle clausole di salvaguardia l’asse Bressa-Delrio-Renzi è stata di grande coerenza e ha tenuto», commenta il presidente della Provincia. E se al premier-segretario del Pd tocca fare i conti con una parte del suo partito che vorrebbe superare le speciali (vedi il referendum in Lombardia e le ultime uscite del governatore toscano Enrico Rossi), dall’altra sa che i voti in parlamento della pattuglia autonomista sono preziosi per non dire indispensabili nel cammino accidentato delle riforme.
E dunque a cosa servirà la visita di domani di Renzi? A cinque giorni dalle elezioni comunali, il segretario Dem arriverà per tirare la volata ai sindaci del Pd e del centrosinistra autonomista: in programma tre comizi, a Bolzano, Trento (nel pomeriggio a Sanbapolis) e Rovereto (in serata al Mart). In mezzo una puntata alle gallerie Melinda in val di Non, «un modello dove si combinano temi attuali come quello del cibo con innovazione e sostenibilità, nello spirito dell’Expo», sottolinea Rossi, ma forse ci sarà spazio anche per una visita ad un centro di ricerca a Trento (Fbk in pole).
«Ma il punto centrale per me sarà l’incontro che insieme a Kompatscher avremo con Renzi a Bolzano (ci sarà anche il sottosegretario agli affari regionali Gianclaudio Bressa, anello di congiunzione sul piano politico e istituzionale, ndr), perché quello riguarda il Trentino tutto, di centrosinistra e di centrodestra», osserva il governatore. «Sarà l’aggiornamento di un cammino - spiega - la conferma di un’agenda tracciata in un pranzo a Palazzo Chigi lo scorso 11 febbraio, con Renzi e i ministri Boschi e Delrio». Al primo punto le norme di attuazione ancora in attesa, sulle agenzie fiscali e gli uffici giudiziari, ma la lista di competenze che Trento e Bolzano vorrebbero inserire nel «pacchetto» è lunga, «ne abbiamo spedite parecchie a Roma in questi giorni», ammette Rossi: urbanistica commerciale, catasto, ordinamento del personale provinciale e degli enti locali, regolazione del traffico sui passi dolomitici, riserva di posti per i ladini nelle scuole dell'infanzia. Sul commercio la Provincia ha già competenza primaria, superata però - vedi aperture dei negozi - dalle norme europee sulla concorrenza: ma sul tavolo c’è anche la programmazione delle superfici commerciali, dove pure il Trentino si è in parte tutelato con la legge Olivi del 2011 che ha retto il confronto con Bruxelles. E c’è poi un altro obiettivo pesante: ottenere dal premier l’impegno ad una delega piena a Trento e Bolzano sull’ambiente, che secondo la Provincia consentirebbe di garantire una tutela del territorio bypassando una serie di lentezze burocratiche. «Bisognerà parlarne», frena Rossi, dopo che da Roma sarebbe arrivato l’invito a non esagerare con le richieste.
Accanto alle competenze alle Province, con il premier Rossi e Kompatscher affronteranno una seconda partita: la condivisione di un approccio che mette in sintonia la riforma dello Statuto con la riforma in corso della Costituzione. «Il primo impegno che chiediamo è di mantenere la clausola di salvaguardia», incalza Rossi, «ma con il governo è necessario concordare un adeguamento dello Statuto che chiarisca le modalità di trasferimento delle competenze alle Province». Resta, sullo sfondo, il nodo della Regione, su cui Trento e Bolzano non hanno la stessa visione: «Il punto di partenza è che lo Statuto è unico ed è un risultato di cui vado fiero - avverte il governatore - la Regione dovrà essere un momento più alto di codecisione su temi trasversali, trasporti, previdenza, sanità. Su questo anche Bolzano è oggi più consapevole».
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