la scelta

Rossi, niente Australia: «Resto qui con gli alleati»

Il presidente rinuncia al viaggio di 8 giorni nei circoli trentini e si dedica alla sua maggioranza: «Prioritario ritrovare un clima costruttivo»



TRENTO. Niente viaggio intercontinentale per il governatore del Trentino Ugo Rossi. Il presidente ha deciso che non andrà in Australia, alla guida di una delegazione istituzionale, accompagnato dai consiglieri Lucia Maestri e Claudio Civettini, a rinsaldare i legami con le comunità di "Trentini nel mondo" e i rapporti commerciali e industriali che si stanno costruendo fra il Trentino e quel grande paese.

Non c’entrano (come qualche maligno potrebbe pensare) i tempi massacranti della trasferta (4 giorni sull’aereo su 8 totali di viaggio). No, il governatore ha avvertito in queste ore l’esigenza di fermarsi un attimo e di dedicarsi alla sua maggioranza dopo le continue e logoranti fibrillazioni che hanno caratterizzato i rapporti nella coalizione di centro sinistra autonomista nell’ultimo periodo.

La scelta di non partire è stata maturata ieri ed è stata comunicata con una email ai capigruppo di maggioranza. Nella stessa email il governatore invita i rappresentanti dei partiti che lo sostengono ad un incontro «preparatorio» fissato per venerdì prossimo in vista di un più ampio e approfondito vertice che si terrà nella giornata di martedì 26 aprile.

«Ritengo prioritario - conclude la sua comunicazione - utilizzare questo tempo per aggiornare il lavoro della coalizione e definire metodi e priorità del nostro impegno». Dunque, dopo giorni di tensione, prolungati silenzi stampa e notizie di imminenti dimissioni (poi smentite), il governatore ha deciso che gettare acqua sul fuoco non era forse la strategia giusta. Meglio prendere di petto il problema della litigiosità della sua coalizione e risolverlo.

«Ho ritenuto opportuno non partire - spiega Rossi - per concentrarmi su un aggiornamento del lavoro di coalizione. Dobbiamo rimettere benzina nel motore, ridefinire i rapporti tra i partiti, darci un metodo». Ecco, il metodo. Parola tanto cara a Rossi, ma sul cui significato gli alleati troppo spesso non si sono trovati d’accordo, accusando il governatore di decidere senza coinvolgimento.

Dice Rossi: «Io sono aperto al confronto, anche approfondito. Ma poi chiedo che verso l’esterno si rispettino le decisioni prese. Basta con i continui distinguo fatti sulla stampa o in luoghi inopportuni. Tutto questo indebolisce la nostra credibilità. Non ce lo possiamo permettere». (lu.pe)

 

 













Scuola & Ricerca

In primo piano