Rossi conferma: da gennaio basta nascite al San Camillo
Confermato il trasferimento all’ospedale Santa Chiara. Ieri la comunicazione ai sindacati
TRENTO. È confermato il trasferimento del punto nascite dall’ospedale San Camillo al Santa Chiara di Trento dal primo gennaio prossimo. È nel protocollo d’intenti sottoscritto nei giorni scorsi dall’assessore provinciale alla Salute e politiche sociali, Ugo Rossi, e dai vertici dell’Istituto Figlie di San Camillo-Ospedale San Camillo. Di questa conferma l’assessore ha dato notizia questa mattina ai sindacati di categoria, ai quali ha anche assicurato che per la settimana prossima è fissato un incontro per affrontare modalità e procedure per la messa a disposizione dell’Azienda provinciale per i Servizi sanitari del personale che lavora al punto nascite dell’ospedale San Camillo.
Nel protocollo d’intenti si gettano le basi per la definizione del nuovo ruolo dell’ospedale San Camillo all’interno del sistema sanitario provinciale, anche a fronte delle nuove necessità avanzate dal territorio. La messa a punto delle funzioni del San Camillo verrà affrontata anche tenendo presente il quadro della sanità provinciale che emergerà una volta completato il nuovo polo ospedaliero del Trentino ad alta intensità di cura. La Provincia si è impegnata a inserire nella legge finanziaria provinciale la previsione delle norme per la messa a disposizione del personale del San Camillo attualmente impegnato nell’ambito della funzione del punto nascita, in attesa di concordare gli atti necessari per una soluzione definitiva.
Allo scopo di assicurare la presenza nel territorio di una struttura importante e storicamente radicata come quella del San Camillo, la Provincia si è impegnata inoltre a garantire il processo di integrazione fra l’ospedale e l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, avendo attenzione al mantenimento dei livelli occupazionali e di attività complessiva, pur in presenza di una ridefinizione delle funzioni che valorizzi per il San Camillo la chirurgia a bassa intensità, l’area ortopedica e riabilitativa, l’area medica e della lungodegenza.