Rimborsi e fondi ai gruppi arrivano i nuovi tagli

Regolamento in aula ad aprile. Dorigatti: «La riduzione scatterà subito» Via diarie e trasferte, rendicontazione obbligatoria. Novità per i portaborse


di Chiara Bert


TRENTO. Mentre i neopresidenti di Camera e Senato, Boldrini e Grasso, si riducono lo stipendio del 30% e propongono analoghi tagli per parlamentari e dipendenti delle Camere, in consiglio provinciale i capigruppo mettono a punto i nuovi tagli ai finanziamenti dei gruppi e al personale: spariscono diarie e indennità per i viaggi, i rimborsi chilometrici restano solo per chi risiedono fuori Trento, ogni gruppo dovrà accontentarsi di 5.750 euro all’anno per ciascun consigliere (oggi sono 1.440 euro mensili più 720 euro euro a consigliere, dopo la riduzione del 20% della scorsa estate), potranno essere usati solo per scopi istituzionali e funzioni di studio e comunicazione e ogni spesa dovrà essere rendicontata. Viene infine ridotta l’indennità di carica dei componenti l’Ufficio di presidenza e spariscono il fondo per consulenze dei gruppi (75 mila euro nel 2013) e il fondo delle spese riservate al presidente del consiglio.

Ieri i capigruppo hanno approvato il nuovo regolamento che andrà in aula nella tornata del 10 e 11 aprile. E il presidente del consiglio Bruno Dorigatti mette subito in chiaro: «Questi sono tagli che scatteranno da subito, appena approvati. Oggi più che mai, di fronte alla situazione drammatica per i lavoratori, la politica deve dare questi segnali di responsabilità». Nessun rinvio dunque, com’è accaduto invece per le nuove retribuzioni dei consiglieri, visto che la legge varata dal consiglio regionale dopo un tormentato iter entrerà in vigore solo dalla prossima legislatura. «Il Pd aveva proposto anche allora di far partire i tagli da subito - ricorda Dorigatti - ma quella linea non è passata per volontà di altri». Di certo, sottolinea il presidente, il Trentino Alto Adige si è già messo in regola con gli obiettivi indicati dalla legge nazionale sulle indennità, che a livello regionale dalla prossima legislatura passeranno dai 5.950 euro (netti) di oggi ai 5.435 euro della prossima legislatura: «Noi l’abbiamo fatto - insiste Dorigatti - altri (Veneto e Puglia per fare due esempi, ndr) hanno fatto i furbetti perché sono rimasti entro il tetto lordo ma tenendosi la diaria esentasse». Risultato: in Veneto i consiglieri percepiranno 7.200 euro netti contro i 5.400 di trentini e altoatesini.

La pensa così anche Alessandro Savoi, capogruppo della Lega Nord: «Noi saremo i più virtuosi. Con i nuovi tagli ai gruppi si va ad una riduzione secca del 60% dei finanziamenti che farà risparmiare 450 mila euro. E se prima chi voleva fare il furbo poteva farlo, metteva 5 righe di giustificazione e se la cavava, ora non sarà più così perché per ogni rimborso dovremo presentare fatture e scontrini. Anche se a qualcuno non basterà ancora, diamo un buon esempio, mantenendo la dignità del lavoro dei consiglieri». Giorgio Lunelli, capogruppo Upt, commentando i tagli annunciati da Grasso e Boldrini in parlamento, non trattiene la battuta: «Finalmente anche Roma comincia ad adeguarsi. Noi l’abbiamo fatto e siamo sotto il tetto massimo previsto dalla legge nazionale».

L’altra questione importante toccata dal nuovo regolamento riguarda il personale dei gruppi. Novità che in questo caso scatteranno solo dalla prossima legislatura: i gruppi potranno assumere (a tempo determinato e con regolare contratto) un numero di assistenti pari a uno per consigliere. Il primo effetto sarà che i monogruppi passeranno dagli attuali 2 a un solo portaborse. «Tutelare questi lavoratori è doveroso», insiste Pino Morandini, «svolgono un servizio prezioso senza orari e a tempo determinato». Il consigliere del Pdl confessa di nutrire qualche dubbio sulla riduzione dei finanziamenti ai gruppi: «Spero che questi 5 mila euro possano bastare per garantire un’attività all’altezza, soprattutto per chi è all’opposizione». Quanto ali altri tagli, «sono segnali forti e doverosi, questa legislatura ha prodotto molti risultati, considero una mia vittoria l’abolizione della porta girevole che ci farà risparmiare 5 milioni a legislatura».

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