Rifugio Antermoia, lavori per 1,5 milioni di euro

Val di Fassa, la struttura che ha più di cento anni è di proprietà della Sat Previsti 12 posti letto in più e servizi a norma, senza stravolgerne l’impostazione


di Marco Benedetti


VAL DI FASSA. A gennaio, in piena spending review, i finanziamenti per i lavori nei rifugi trentini erano semplicemente cancellati. Poi sono venute le rassicurazioni dell’assessore e dopo nove mesi anche l’attesa delibera con cui la Giunta provinciale autorizza il finanziamento per i lavori di ristrutturazione del rifugio Antermoia in alta Val di Fassa. Un investimento per la Sat di 1 milione 695 mila euro (precisamente 1 milione 533 mila euro alla voce ristrutturazione e 161 mila euro per arredi e attrezzature) che la Provincia finanzierà per il 90%, il massimo previsto dalle leggi provinciali in materia, anche delle caratteristiche del rifugio in questione, la quota, l’isolamento (per raggiungerlo dal fondovalle sono necessarie non meno di 3 ore). Il rifugio Antermoia costituisce la base di partenza per le salite alle cime del Molignon di Dentro e di Mezzo, le Cime della Catena del Lago, il Catinaccio d’Antermoia lungo un percorso attrezzato sul versante orientale.

«È uno dei rifugi con i più alti indici di copertura dei posti letto- spiega il presidente della Sat Claudio Bassetti - perché siamo in una zona molto frequentata, e proprio per questo alcuni anni fa l’assemblea dei delegati della Sat ha votato una mozione che derogava per l’Antermoia la possibilità di aumentare il numero di posti letto. Saranno comunque solo 12 in più. Ricordo che stiamo parlando di un rifugio dove anche l’ampliamento del 1981 non ha intaccato la struttura originaria che ha più di cento anni, dal tetto in scandole di larice alle scale interne». I lavori riguardano proprio la parte più antica per adeguarla alle normative in materia di igiene e sicurezza: la realizzazione di locali idonei ad accogliere il gestore e il personale, locali per lo stoccaggio delle derrate alimentari, locali tecnici, servizi igienici adeguati. E ancora la realizzazione del locale invernale, il miglioramento della coibentazione della struttura, l’introduzione di impianti tecnici con tecnologie, un nuovo impianto per lo smaltimento dei reflui, un nuovo potabilizzatore.

Il rifugio Antermoia fu inaugurato nel luglio del 1911 dai soci della Sezione Fassa del Club alpino Austro tedesco. Per più di cento stagioni, il rifugio Antermoia, che deve il nome al lago azzurro alle sue spalle e nel quale si specchia la cima del Catinaccio d’Antermoia, la più alta vetta del gruppo, ha accolto ogni anno migliaia di escursionisti e alpinisti. Fino al 1981 nella originaria costruzione innalzata dagli alpinisti fassani (passata alla Sat nei primi anni ’20del secolo scorso), successivamente in una struttura che la Sat ha voluto più confortevole, ma senza stravolgimenti: solo resa più adatta a far fronte alla crescita di interesse e di frequentazione per l’alta montagna. Basta dire che la scala interna è ancora quella della costruzione originaria. Dal 1990 il rifugio è gestito da Almo Giambisi, guida alpina e alpinista tra i più attivi nelle Dolomiti.

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