Rifiuti, la Procura sequestra il cantiere della Econord

L’azienda con sede a Cirè di Pergine smaltisce e ricicla rifiuti speciali, ma secondo i carabinieri del Noe non ha le autorizzazioni e non è attrezzata



TRENTO. Smaltiva e trattava rifiuti speciali senza le necessarie autorizzazioni. Per questo è finita sotto sequestro la Econord, una grossa azienda con sede a Cirè di Pergine. I sigilli sono stati messi al cantiere della società già da alcune settimane dai carabinieri del Noe, nucleo operativo ecologico, comandati dal maresciallo Bellini. L’inchiesta della Procura di Trento, coordinata dal pubblico ministero Antonella Nazzaro.

Le indagini erano partite su iniziativa degli stessi carabinieri del Noe che tengono sotto controllo tutte le aziende che operano nel settore dello smaltimento e del riciclaggio dei rifiuti. Un’attività che è regolata da un complesso di norme molto articolato. Questo perché lo smaltimento dei rifiuti speciali può comportare inquinamenti potenzialmente pericolosi per l’ambiente e per l’uomo.

I carabinieri hanno puntato il faro sull’attività della Econord e dell’azienda dalla quale questa ha ereditato l’attività, la Mgm. Per questo i registri delle due società sono stati controllati in maniera meticolosa. Sono stati controllati i rifiuti che venivano portati al cantieri del Cirè e la quantità degli stessi rifiuti. E’ emerso che prima la Mgm e successivamente la Econord riciclavano e smaltivano rifiuti che non avrebbero potuto trattare. Nello specifico sono rifiuti speciali provenienti da lavorazioni particolari. Per questo genere di rifiuti, la normativa richiede un’autorizzazione ad hoc proprio perché per trattare materiale speciale occorrono sia macchinari adatti che metodologie idonee ad evitare inquinamenti e percolati.

I carabinieri del Noe hanno accertato che non solo mancavano le autorizzazioni richieste dalla norma, ma allo stesso tempo, non venivano adottate anche tutte le precauzioni del caso. Per questo motivo i carabinieri hanno inviato la segnalazione alla Procura. Il pm Nazzaro ha aperto l’inchiesta. Sono stati acquisiti tutti i documenti. Successivamente il pubblico ministero ha rilevato irregolarità considerate gravi. Per questo motivo ha chiesto al gip il sequestro del cantiere della Econord. Infatti, secondo la Procura, c’era il pericolo di gravi danni ambientali. Il gip ha concesso il sequestro. I sigilli sono scattati alcune settimane fa. Con il sequestro tutta l’attività dell’azienda è stata bloccata. Il cantiere del Cirè è praticamente chiuso. In evidenza il decreto di sequestro disposto dalla magistratura.

Contemporaneamente, il pubblico ministero ha iscritto sul registro degli indagati il nome di due persone. Si tratta dei legali rappresentanti della Mgm e della Econord. Questo perché, secondo la Procura, le irregolarità sarebbero risalenti nel tempo. Ovviamente è d’obbligo usare il condizionale perché si tratta di ipotesi accusatorie che dovranno essere vagliate dal giudice. Nelle settimane di chiusura, la Procura ha chiesto alla proprietà delle novità nella gestione, ma ancora non ci sono stati elementi che potrebbero portare al dissequestro. Per questo ci sonoancora i sigilli al cantiere.

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