Riaperte la strada statale e la ferrovia

Disgaggi sulla parete dalla quale si è staccato il masso a Serravalle e protezioni per la sicurezza di auto e treni


di Nicola Filippi


ALA. L’emergenza masso, a Serravalle di Ala, entra nell’archivio dei ricordi. Fino al 2 maggio. Ieri, dopo le nuove operazioni di disgaggio in parete, messe in atto dai tecnici della Geo rocce di Tomasoni Angelo e fratelli, dopo il secondo vertice negli uffici della Protezione civile, a Trento, il sindaco Luigino Peroni ha potuto firmare il via libera per la riapertura della statale 12, della pista ciclabile e della ferrovia. Per garantire maggiore sicurezza agli abitanti di Serravalle e al transito di auto, treni e biciclette è già stata fissata una nuova riunione operativa. Al tavolo parteciperanno i geologi della Provincia, i tecnici della Protezione civile e della Gestione strade, i dirigenti di Trenitalia e il sindaco Peroni. In quella sede sarà deciso il tipo di intervento definitivo, da collocare a protezione dell’abitato. «Mi hanno parlato della possibilità di costruire un vallo paramassi, oppure di una serie di reti di protezione - spiega il sindaco Peroni - i geologi hanno effettuato varie ispezioni. Oltre al masso che è rotolato a valle, è caduta anche una frana, con massi più piccoli. Si sono bloccati ai piedi della parete, con vari strati».

La giornata di ieri ha visto salire in parete i disgaggiatori dell’impresa Geo rocce snc. Mentre giovedì hanno utilizzato le microcariche esplosive, ieri mattina «abbiamo continuato la demolizione manualmente le rocce pericolanti», racconta Alberto Tomasoni. A terra, invece, gli operatori della ditta Campostrini di Avio hanno collocato alcune barriere New Jersey, a protezione della Nazionale e della ferrovia, ripristinando anche la sicurezza sulla ciclabile. La strada comunale, invece, resterà ancora chiusa .

Alle 16, dopo tutti gli interventi stabiliti con gli uffici provinciali, si è dato il via libera alla circolazione. Sia sulla nazionale, sia alla ferrovia. Raggiunto al telefono, di ritorno da Trento, il sindaco Luigino Peroni parla con un tono più rilassato, rispetto ai giorni precedenti. Il masso, fisicamente, è passato a 400 metri dalla sua abitazione. «Il mio vicino di casa è corso ad avvertirmi. Mi sono infilato le scarpe e siamo corsi a vedere cosa era successo». Il masso, una bestia dal 65 tonnellate, era passato lungo il bosco, saltando la Nazionale e piombando sulla ferrovia, sulla ciclabile, arrestandosi poi fra le vigne. «Ora è il tempo di ringraziare tutti, i vigili del fuoco volontari, la Croce rossa, i carabinieri, la polizia. Per la prima volta, ho visto in azione la macchina della Protezione civile. Da encomio. Grazie.»

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