Redditi: Trento il comune più ricco, Dambel il più povero
Nel capoluogo una media di oltre 26 mila euro di imponibile, a Dambel la metà
TRENTO. Parlando di redditi fra Trento e Dambel c’è una differenza del doppio: 26 mila e 500 euro di reddito imponibile medio nel capoluogo e poco più di 13 mila nel paesino della valle di Non. Si potrebbe azzardare una spiegazione considerando le diverse posizioni fiscali di lavoratori dipendenti (la maggior parte in città) e agricoltori (categoria forte in valle di Non) ma poiché lassù c’è anche il caso di Amblar (poco più di cento abitanti e un reddito vicino a quello della città) conviene lasciare parlare le cifre.
Sono i dati forniti dal ministero delle Finanze relativi alle dichiarazioni dei redditi delle persone fisiche del 2008, riferite quindi al 2007. Parliamo di redditi imponibili calcolati ai fini dell’addizionale all’Irpef (al netto quindi del reddito dell’abitazione principale e degli oneri deducibili).
I ricchi sono pochissimi: appena il 2 per cento in Trentino Alto Adige dichiara un reddito superiore ai 100 mila euro, mentre quasi la metà dei contribuenti (45 per cento) si deve accontentare di un reddito annuo lordo inferiore ai 20 mila euro. I contribuenti di Trento svettano su tutti gli altri comuni trentini, ma la spiegazione è semplice: in città si concentrano i lavoratori dipendenti del settore dei servizi, compresi i posti (sempre con contratto da dipendente) meglio retribuiti.
E come spiegare i redditi bassi dichiarati dai contribuenti che vivono e lavorano in località turistiche di grande prestigio come, ad esempio, Campitello di Fassa, paese che si ferma al quintultimo posto tra i comuni trentini, in compagnia di Luserna e Valfloriana? Una risposta sta nel fatto che nel settore del turismo si opera per lo più attraverso società, con un reddito quindi che viene “spersonalizzato” e non risulta nelle classifiche delle persone fisiche. Questo a pensare bene. Volendo invece pensar male è chiaro che la prima ipotesi è quella dell’evasione fiscale.
Non evadono, invece, i cittadini di Dambel (i più poveri in Trentino), Livo e Sanzeno che occupano gli ultimi tre posti della classifica dei redditi. La soluzione è probabilmente nel regime fiscale degli agricoltori che non pagano le imposte in base al reddito reale ma in base a quello catastale, cioè una cifra fissa, indipendente da come va il raccolto. E parlando di redditi ecco un’altra curiosità: in Trentino Alto Adige - secondo uno studio del Sole 24 Ore - i commercialisti iscritti alla cassa di previdenza guadagnano di più rispetto ai colleghi del resto d’Italia, con un giro d’affari pari a 176.397 euro, contro i 170.387 dell’anno precedente (+3,53%) e un reddito medio di 98.762 euro.