Rapina con la pistola allo studentato
All’1.30 l’universitario era appena tornato in via Malpensada quando è stato minacciato da due sconosciuti
TRENTO. Era appena tornato a «casa», allo studentato di San Bartolameo, a Trento sud. Aveva cercato di aprire la porta d’ingresso con la sua tessera magnetica, ma il meccanismo non era scattato. E quando aveva visto avvicinarsi i due forse aveva pensato che fossero «colleghi studenti» e che potevano risolvergli il problema, aprendo la porta. Ma quando i due hanno estratto la pistola, ha capito che non era dei «salvatori» ma dei rapinatori. Che volevano solo i suoi soldi. Impaurito ha lasciato cadere il suo cellulare e poi è scappato. E appena è riuscito ha dato l’allarme al 112.
Tutto questo è successo nella notte fra sabato e domenica all’ingresso dello studentato di via Malpesada. Una rapina che ha avuto come vittima un universitario e ora i carabinieri sono alla ricerca dei due - forse stranieri - che lo hanno minacciato con la pistola e che sono quindi scappati con il cellulare del malcapitato. Pochi minuti dopo gli stessi due avrebbero cercato di rapinare uno studente trentino, sempre in quella zona. Ma quest’ultimo si è accorto che l’arma era giocattolo e la sua reazione ha messo in fuga i rapinatori
Tornado al primo episodio, erano circa le una e mezza di notte e il ragazzo era rientrato, in sella alla bicicletta dopo una serata passata in centro. Ha legato il velocipede sotto la palazzina dove si trova la sua stanza e quindi si è diretto verso la porta. Per poter accedere all’interno della struttura è necessario utilizzare una tessera magnetica che sblocca la serratura. Cosa che quella notte, pare, non sia successa. Forse il meccanismo si era momentaneamente inceppato, ma sembra che il meccanismo non sia immediatamente scattato. Il giovane ha quindi notato le due persone che si avvicinavano. Pensava che fossero universitari come lui e che magari la loro tessera avrebbe potuto permettere anche a lui di entrare e di andare quindi a dormire.
Ma quando i due si sono avvicinati hanno chiarito quali fossero le loro reali intenzioni. Hanno estratto una pistola (pare giocattolo, ma dal ragazzo è stata percepita come una minaccia) e hanno «chiesto» del denaro. Il giovane ha mollato immediatamente il suo cellulare ed è scappato urlando. A quanto pare uno dei due lo avrebbe inseguito per qual metro cambiando poi idea e scappando assieme al complice. Dopo pochi minuti un altro tentativo di rapina, probabilmente con protagonisti gli stessi due individui. In questo secondo caso, però, lo studente, che vive nella zona di via Malpensada, si è accorto che l’arma era un giocattolo e la sua reazione ha costretto alla fuga i rapinatori. Sui due episodi indagano i carabinieri che forse ricaveranno qualche elemento dalle telecamere.