Quote rosa, la legge entro dieci giorni
La promessa di Rossi e Ferrari: doppia preferenza di genere, liste al 50% di donne e alternanza tra candidati dei due sessi
TRENTO. Il primo disegno di legge della nuova giunta provinciale presieduta da Ugo Rossi riguarderà la quote rose. È in preparazione e, a meno di sorprese, dovrebbe essere vagliato dall’esecutivo nella seduta della prossima settimana: dunque tra dieci giorni esatti. «Lo stiamo predisponendo e verrà depositato in Consiglio a breve», conferma lo stesso Rossi, che ha dato incarico all’assessore alle pari opportunità Sara Ferrari di mettere a punto il testo. Che riprende sostanzialmente quello a suo tempo uscito dalla Prima commissione del Consiglio provinciale negli ultimi giorni della scorsa legislatura, testo che a sua volta unificava due diversi ddl (il primo delle consigliere Cogo, Dominici e della stessa Ferrari, il secondo di Bombarda), ma mai approdato all’aula.
Tre le innovazioni fondamentali che il nuovo ddl intende apportare alla legge elettorale. La prima, come noto, riguarda, la previsione della doppia preferenza di genere: nel caso in cui l’elettore deciderà di esprimere preferenze, la seconda per essere valida dovrà dunque riguardare un candidato diverso rispetto a quello indicato in prima battuta. Si tratta in realtà di una doppia modifica: ora infatti le preferenze che è possibile esprimere alle elezioni provinciali nono tre, così passeranno invece a due. Secondo, le liste dovranno comprendere candidati di entrambi i sessi in maniera equilibrata, cioè al 50%. Al massimo, se il numero complessivo delle candidature è dispari, la differenza potrà essere di una unità. Infine, la cosiddetta lista “a pettine”: cioè con candidati dei due sessi inseriti in alternanza tra loro.
Spiega l’assessore Ferrari che il ddl apporterà qualche ulteriore raccordo testuale tra le modifiche citate e il testo della legge elettorale. Poi, probabilmente la prossima settimana, la discussione in giunta, «per una larga condivisione» che, aggiunge, potrebbe anche contemplare una verifica politica a livello di maggioranza. L’obiettivo del provvedimento è chiaro, in linea con la legge elettorale regionale della Campania e quella nazionale per i Comuni sopra i 5 mila abitanti che già hanno dato risultati in tal senso: favorire una più ampia rappresentanza femminile negli organi elettivi. Anche alle ultime elezioni provinciali, infatti, il risultato non è stato lusinghiero, con appena sei donne elette: quattro del Pd (Ferrari, Donata Borgonovo Re, Violetta Plotegher e Lucia Maestri), Chiara Avanzo del Patt e Manuela Bottamedi del Movimento 5 Stelle. (p.mor.)
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