«Quei curdi sono miliziani La Turchia? Aiuta i siriani»
Le tensioni in Medio Oriente. L’imam di Trento (siriano) offre una riflessione controcorrente sull’invasione di Erdogan: «Azione giusta, dov’era l’Europa quando Russia e Iran ci massacravano?»
Trento. C’è una voce (autorevole e sempre molto pacata) che si leva fuori dal coro di unanime condanna all’attacco che la Turchia sta portando ai curdi che vivono nel nord della Siria. La voce è quella dell’imam di Trento Aboulkheir Breigheche, siriano di origine e da molti anni guida spirituale dei musulmani che vivono in Trentino.
Dottor Breigheche, cosa pensa dell’invasione turca in atto nei territori a nord della Siria?
Le informazioni che mi giungono sono di un’azione che non sta provocando alcuna carneficina. Si tratta di una scelta giusta e coraggiosa da parte della Turchia che in questo modo vuole far ritornare nella propria patria i quasi quattro milioni di profughi siriani ospitati finora.
Viene da chiedersi, però, se questo possa o debba essere fatto a discapito di una popolazione, i curdi, che in quelle terre si è insediata, aiutando la comunità internazionale a sconfiggere l’Isis...
Su questo c’è un grosso equivoco da chiarire. I siriani sono in tutto 23 milioni di persone, i curdi siriani sono circa 1,7 milioni e sono sparsi un po’ ovunque nel paese, soprattutto nelle grandi città. Non esiste un territorio curdo, sono cittadini siriani come gli altri. Mi viene da sorridere quando sento parlare del “Curdistan”. Il “Curdistan” non esiste e quelli che vivono nei territori a nord della Siria ora attaccati dalla Turchia sono miliziani estremisti e terroristi, responsabili di attentati in Turchia che hanno fatto molte vittime innocenti. Le dico di più: la stragrande maggioranza dei curdi siriani sono contro queste milizie e non ne appoggiano l’attività armata.
Però, ripeto, quei curdi che lei chiama miliziani hanno giocato un ruolo decisivo nella sconfitta dell’Isis: anche questa è una ricostruzione non corretta da parte dell’opinione pubblica prevalente?
È una ricostruzione parziale perché i curdi non sono stati i soli a combattere. Tutta la comunità internazionale lo ha fatto insieme agli stessi siriani. I miliziani curdi si sono schierati solo per un motivo: ottenere il riconoscimento a un territorio proprio dove comandare.
La comunità internazionale e soprattutto l’Europa, però, stanno assumendo posizioni di netta condanna rispetto all’azione turca. È notizia di ieri che la Germania ha sospeso la vendita di armi alla Germania e l’Italia ci sta pensando. Perché accade questo?
Mi sarebbe piaciuto sentire gli stessi sentimenti di condanna e rifiuto dell’invasione straniera anche quando Russia e Iran, appoggiando Assad, hanno bombardato case, asili e scuole siriane. Ricordiamo che è vero che la Turchia si muove per mettere in sicurezza i propri confini nazionali, ma in questo modo consente anche a quattro milioni di siriani di ritornare in patria.