Puzza tutto, ma Pasina molto di più
Naso elettronico, esperti e residenti concordano: i miasmi vengono da lì
ROVERETO. Naso elettronico, esperti «annusatori» e sensazioni dei residenti: concorda tutto. E la conclusione è quella che da due anni appariva logica anche senza tutto questo dispendio di tecnici e tecnologie: anche depuratore, essicatore di fanghi e bruciatore puzzano, ma ad «ammazzarci» è la Pasina. E in particolare il biofiltro dell'impianto di compostaggio, che immette in atmosfera grandi quantità di aria fetente. Che nei giorni peggiori il vento spinge dal Navicello fino in centro città, ma che è compagna costante di vita per chi abita a Sacco.
Niente di sorprendente, appunto, perchè è quello che da sempre i cittadini sostenevano e il comune sospettava, ma la differenza è che un anno di indagini veste ora di credibilità scientifica quelle che prima erano solo supposizioni. In altre parole, se di fronte ad una latrina da campo si può anche sostenere di non sentire alcun odore se non un lieve sentore di terra smossa, davanti al certificato che quantifica il tanfo non si può che prendere atto ed arrendersi.
L'indagine, i cui risultati sono stati spiegati ieri alla giunta comunale, si è basata su tre tipi di analisi diversi. La più «scientifica» è quella del naso elettronico: un apparecchio in grado di rilevare gli odori. E' stato messo a guardia per dei mesi sia della Pasina che del depuratore (le diverse componenti del percorso di depurazione delle acque e trattamento dei fanghi che si compiono all'interno della struttura). Questi strumenti hanno registrato date, orari e durata delle emissioni moleste. In parallelo si è compiuta l'analisi olfattometrica dinamica: persone dall'olfatto «certificato» hanno annusato l'aria per percepire presenza ed intensità degli odori molesti.
Infine, terzo pilastro dell'indagine compiuta, ai residenti nell'area più vicina al Navicello sono stati distribuiti dei questionari. Chiedendo loro di annotare, ancora una volta, data, ora e livello di fastidiosità delle emissioni moleste. Una gran mole di materiale che è stata poi elaborata per ricavarne una lettura complessiva del fenomeno.
Il risultato è che dall'area del Navicello vengono immessi in atmosfera odori di intensità sufficiente a dare fastidio poco meno che un giorno su 5: il 18 per cento delle giornate campionate. E i diversi impianti sorgente potenziale di puzza monitorati, che sono sei, sono responsabili numericamente dello stesso numero di emissioni molestre: circa il 3 per cento dei giorni ciascuno. Ma mentre le zaffate dal depuratore sono percepite solo nelle immediate vicinanze dell'impianto (da filtri ed impianti esce una quantità molto ridotta di aria puzzolente) quelle della Pasina (dal biofiltro dell'impianto di compostaggio) sono assai più pesanti, sia nei dintorni che a distanza, a causa del grande volume di aria fetente liberato in atmosfera. In sintesi, appunto, puzza tutto ma è Pasina che «uccide».
A questo punto secondo la giunta bisognerà valutare se e come sia migliorabile il processo di depurazione dell'aria dell'impianto di compostaggio. Perchè una volta appurato che è da lì che vengono i miasmi, è doveroso correre ai ripari. Quindi verificare se le dimensioni del biofiltro sono adeguate e se è efficiente quanto potrebbe e dovrebbe. E questo pure in attesa di ulteriori approfondimenti tecnici sugli odori.