«Prontosanità», in sei mesi 7 mila richieste di aiuto
Il servizio telefonico di informazione dell’Azienda sanitaria è l’unico in Italia. Tante le richieste curiose: dalla porta che cigola agli orari delle corriere
TRENTO. C’è chi vuole sapere quando parte la corriera dal Santa Chiara per arrivare in Valsugana, chi invece chiede dove può andare a farsi fare una puntura vicino a casa, chi ancora vuol sapere dove andare a farsi i bagni di fieno. E a tutto - ma proprio tutto - risponde Prontosanità, il servizio dell’Azienda sanitaria che non esiste altrove in Italia e dopo sei mesi è già in grado di offrire un bilancio positivo. «Vogliamo farlo conoscere ancora di più - spiega l’assessore provinciale Ugo Rossi - perché abbiamo visto che è importante, dà risposte e risolve problemi».
Era stato proprio l’assessore a insistere per avviare al più presto questo servizio, costringendo la macchina dell’Azienda sanitaria a mettere a punto uno sportello efficiente e efficace. Lo scopo principale è duplice: dare informazioni puntuali e precise agli utenti e togliere ad altri settori la “zavorra” di eseguire attività non proprie come quelle informative. Il lavoro più difficile e complesso è stato quello di preparare delle schede su tutte le domande possibili che sarebbero arrivate al telefono (al solo costo di uno scatto): ad una domanda corrisponde solo e soltanto una risposta, chiara, precisa e completa. Ovviamente la banca dati viene aggiornata costantemente, tenendo conto anche delle normative nuove o dei cambiamenti organizzativi eventuali. «Se la richiesta è complessa - spiega l’assessore - viene passata all’Urp che nel giro di poche ore fornisce la risposta cercata.Nessuno rimane insoddisfatto. Certo, non si danno risposte sanitarie, ma quello non è il compito di Prontosanità».
Per ora le telefonate che arrivano al centralino (848 806 806) sono in media una quarantina al giorno (con punte di sessanta). Oltre 7 mila in questi primi sei mesi, per la maggior parte concentrate nei giorni di mercoledì e giovedì. La maggior parte delle richieste (376) riguardano il distretto sanitario tipo orari, collocazione, ambulatori. Molte chiamate (263) sono relative alle cure primarie, mentre 205 sono le telefonate che tendono ad avere informazioni sull’assistenza psichiatrica. Anche i servizi alcologici sono oggetto di molte domande, così come il tariffario.
Ma non mancano le domande “curiose”, ma mai fuori luogo. Succede soprattutto con gli anziani che arrivano magari in città per una visita e quando escono non sanno dove e quando trovare la corriera che li riporti in valle; c’è anche chi chiede un buon albergo dove alloggiare durante il periodo di convalescenza (e in questo caso Prontosanità offre il numero dell’Apt di zona). Molte pure le chiamate da fuori regione di utenti che vogliono sapere se in Trentino c’è un reparto specifico, piuttosto che uno specialista o qualche cura particolare.
Prontosanità è diventato uno sportello molto usato anche per le segnalazioni (e qualche critica, va anche detto). Spulciando tra le telefonate si scopre il paziente che, in attesa in sala d’aspetto, si accorge di quanta luce si spreca sui corridoi e si premura di suggerire una riduzione della luminosità; oppure quello che a momenti rimedia una porta in faccia perché troppo vicina all’ascensore. «Tutte segnalazioni - spiega l’assessore - che una volta ogni tre mesi diventano oggetto di una riunione specifica all’interno dell’Azienda sanitaria che verifica i problemi, ne studia la causa e li risolve».
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