Pronto soccorso, ticket dal 1º ottobre
I codici verdi e le prestazioni non urgenti, raddoppiati, costeranno 50 euro
TRENTO. Giorni di superlavoro al pronto soccorso di Trento, in questo periodo. Ma, dati alla mano, il primario Claudio Ramponi, ammette che il lavoro non cala mai, anzi aumenta. L'unico dato in calo è quello dei codici bianchi, da quando c'è il ticket per i casi non urgenti. Ora l'assessore Ugo Rossi annuncia dal 1º ottobre il ticket anche per i codici verdi, per regolamentare gli accessi inutili.
L'assessore alla sanità precisa quindi che la soluzione adottata in Trentino non vuole tanto allinearsi alle indicazioni nazionali, quanto cercare di ridurre la percentuale di chi si rivolge al pronto soccorso per cause improprie, che potrebbero essere prese in carico dai medici di famiglia.
I dati dimostrano che da quando è stato introdotto il ticket per il codice bianco, quest'ultimi si sono ridotti drasticamente, passando dal 58% del 2004 al 22,8 del 2007, al 19,2% del 2008 al 18% del 2009. A questo calo è corrisposto l'aumento dei codici verdi (leggermente più gravi dei bianchi, ma non urgenti): dal 30% del 2004, sono passati al 62,5% nel 2007, 66% nel 2008, 66,7% nel 2009. «Diciamo che quest'incremento - commenta con una battuta il dottor Ramponi - è dovuto anche al fattore umano».
L'intento del ticket, che sarà di 25 euro più altri 25 se la visita sarà seguita da una prestazione specialistica che non è ritenuta urgente, è quindi regolamentare anche l'utilizzo dei codici, sbilanciati negli ultimi anni sui verdi. In attesa di sapere se il ticket avrà l'effetto voluto (Rossi precisa che il gettito derivato sarà destinato a potenziare la medicina di base), analizziamo con il primario del pronto soccorso l'andamento degli accessi al Santa Chiara.
La buona notizia è che gli accessi per incidenti stradali quest'estate sono diminuiti. «I dati sono riferiti a giugno e luglio - spiega il dottor Ramponi - e registrano quest'anno 622 accessi per incidenti, rispetto ai 696 dell'anno scorso. Invariati i feriti trasportati in elicottero, 37 sia quest'anno che nel 2010. L'impressione è però che quest'anno ci sia stato un aumento della gravità degli incidenti: d'estate i più numerosi rimangono quelli in moto e quelli in montagna. Per quelli stradali, nella stragrande maggioranza dei casi alla base c'è sempre l'eccessiva velocità. Ma un caso come quello della ragazza morta schiacciata dal masso ha impressionato tutti: non era mai successo niente di simile».
Un altro dato incoraggiante, spiega il dottor Ramponi, viene dai controlli sull'abuso d'alcol. «Il lavoro di prevenzione delle forze dell'ordine - commenta il primario - sta dando risultati positivi, perché troviamo meno guidatori positivi all'alcol-test. L'impressione è che i gruppi di amici che escono alla sera si stiano abituando a decidere che il conducente per quella sera non berrà». Il pronto soccorso rimane un reparto che risente molto della stagionalità, con picchi di superlavoro nei mesi estivi e invernali, mentre il mese più tranquillo è novembre. «Noi - sottolinea Ramponi - garantiamo una presenza di medici invariata 7 giorni su 7, notte compresa».
Uno dei mesi più problematici è, a sorpresa, maggio: il record di accessi, 8541, è stato registrato nel 2009 (8022 nel 2010, 8353 nel 2011), seguito da marzo (mese delle settimane bianche): 8352 gli accessi nel 2009, 8197 nel 2010, 8535 quest'anno. Un altro dato che spicca è l'aumento degli infortuni domestici, raddoppiati dal 2009 al 2010: erano 728 e sono passati a 1450. «In questo caso - precisa Ramponi - c'è stata una sensibilizzazione nel registrare tali incidenti, che prima non erano specificati tali».