Pronto soccorso, mancano i soldi

Tione, il direttore sanitario Cutrupi conferma: «I fondi stanziati per i lavori serviranno alle cucine»


di Ettore Zini


GIUDICARIE. Prima la maternità. Ora i soldi del pronto soccorso. Tempi duri per i giudicariesi. Che, in men che non si dica, devono fare i conti con notizie sempre meno incoraggianti sul futuro del loro ospedale. Per il punto nascite, nonostante le migliaia di firme raccolte, le probabilità che possa rimanere attivo – lo abbiamo già scritto – sono meno di zero. Borgonovo Re, ma anche il presidente della Giunta Rossi, sembrano ormai orientati verso la chiusura.

A questa si aggiunge un’altra brutta notizia. I 3,4 milioni che avrebbero dovuto finanziare la ristrutturazione del Pronto soccorso non ci sono più. O meglio, ne manca un gruzzolo sostanzioso. Perché destinato altrove. «I soldi ci sono», assicura il direttore di struttura Vincenzo Cutrupi. Che però, incalzato, si corregge. «Ci sono. Ma, non tutti. Perché, una fetta è stata stralciata». «L’entità rimasta - dice il responsabile dell’ospedale – s'aggira attorno ai due milioni. Per quantificare esattamente la cifra esatta, però, bisognerà attendere il dispositivo della delibera. Per ora, altro non so e non posso dire». L’ammissione è grave. Dopo l’annuncio preoccupato dell’assessore alle politiche sociali Olivieri, peraltro, non smentito dai vertici della Provincia, e le voci sempre più insistenti sulla carenza di fondi (“perché dirottati alla Casa della salute di Pinzolo”), ecco una prima ammissione ufficiale. Parte dei finanziamenti destinati al Pronto soccorso di Tione, hanno preso il volo. Quelle anticipazioni di corridoio che nei giorni scorsi hanno raggelato medici e operatori sanitari, ora trovano le prime conferme. Mai e poi mai, se non l’avessimo colto alla sprovvista, il dottor Cutrupi ci avrebbe dato una conferma così importante. In fatto di comunicazione, l’Azienda sanitaria, si sa, è blindata peggio di Fort Knox. Nessuno parla. E, se ti azzardi a fare domande scomode, ti rimandano all’ufficio stampa di Trento, da cui è quasi sempre impossibile cavare un ragno dal buco.

Ora però il velo si sta squarciando. E, ancor prima che la giunta provinciale risponda all’interrogazione presentata in proposito da Fugatti e Civettini della Lega, c’è un’importante ammissione. Quasi metà della cifra destinata al Pronto soccorso ha preso altre strade. Ed è molto probabile che a gennaio non ci sarà la promessa ristrutturazione del reparto.

Anzi, voci bene informate assicurano che l’attuale sistemazione del reparto, da “provvisoria” - come spesso succede in Italia, dove “nulla è più definitivo del provvisorio” - diventerà stabile. E che addirittura i fondi disponibili serviranno a rimodernare le cucine. Anch’esse bisognose di essere messe a norma. «Una vera turlupinatura ai danni di tutta la comunità», dice l’assessore alle politiche sociali Luigi Olivieri. Più che mai deciso a veder chiaro nella vicenda, per cui annuncia parole di fuoco.

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