Pronto soccorso, al Santa Chiara arriva il ticket

Rossi: «Via fra due mesi». E il ministero vuol cancellare i codici bianchi e verdi


Robert Tosin


TRENTO. Codici bianchi e verdi fuori dal pronto soccorso, che dovrà occuparsi solo delle "vere" emergenze, quelle catalogate con i colori giallo e rosso. L'ordine arriva dal ministro Ferruccio Fazio, e l'assessore provinciale Ugo Rossi è già pronto ad anticipare i tempi: «In due mesi», dice, «sarà pronto il ticket sugli arrivi che non presentano urgenze». L'allarme lanciato riguarda le strutture d'emergenza prese sempre più d'assalto spesso per problematiche sanitarie di poco conto, ma che vanno ad incidere pesantemente sull'efficienza e sulla celerità del servizio che avrebbe altre priorità. L'indagine nazionale racconta di un affollamento esagerato al pronto soccorso, negli ultimi 10 anni aumentato del 50 per cento fino ad arrivare a 30 milioni di accessi all'anno. Se l'attesa di 7 ore di media è il peggior caso in Italia, e riguarda l'Abruzzo, sono comunque eccessivi anche i 241 minuti, cioè quattro ore, della media nazionale. Meglio va al Nord dove al pronto soccorso si aspetta mediamente cento minuti e tutto sommato - a parte casi specifici - anche in Trentino le cose sono accettabili. Nel 79,5% dei casi i pazienti che si presentano al pronto soccorso ottengono considerazione entro un'ora e nel 78,6% dei casi si esce dall'ospedale con l'iter diagnostico-terapeutico fatto. Va però anche detto che pur in una buona situazione rispetto al resto d'Italia si è comunque di fronte ad un costante peggioramento se si considera che solo 5 anni fa l'86% dei pazienti veniva preso in carico entro un'ora. Dall'indagine della commissione parlamentare i motivi sono palesi: se in parte concorrono a questo generale peggioramento l'assenza di protocolli specifici per l'emergenza o un ritardo per esempio nell'attivazione del numero unico (il 112) o nell'adeguamento strumentale, l'inghippo principale sta nell'aumento di accessi al pronto soccorso per cause non gravi, i cosiddetti codici bianchi e verdi. Sono questi a far aumentare i tempi medi d'attesa, poiché vengono regolarmente (e giustamente) scavalcati dalle emergenze più critiche. In Trentino a fronte di un opportuno calo dei codici bianchi (il leggero malessere piuttosto che la sbucciatura), sono aumentati moltissimo i codice verde: dal 29,5 per cento al 66% nel giro di quattro anni. Incrementi molto forti sono comuni a tutta Italia e la situazione, secondo il ministro, va corretta in fretta attraverso un maggior filtro delle strutture sanitarie territoriali, a cominciare dai medici di famiglia. Non è escluso, anzi potrebbe essere una delle soluzioni che verranno messe sul tappeto, di dirottare i casi leggeri alle guardie mediche. La cui funzione però a questo punto andrebbe strutturata in modo diverso e migliore. Per il momento, almeno in Trentino, la prima soluzione per scoraggiare il ricorso inutile al pronto soccorso sarà quella dell'introduzione del ticket. La proposta è al vaglio e sarà realtà nel giro di due mesi.

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