Pronta per Amnu e Stet una stretta sui compensi
Pergine, quale Comune capofila, adotterà il protocollo per contenere le spese Si interverrà sui componenti del cda, ma anche su assunzioni e consulenze
PERGINE. Maggior controllo da parte dei Comuni soci per quanto riguarda il governo della Stet spa, la partecipata del Comune di Pergine (al 74,31%). L’argomento sarà all’esame del consiglio comunale convocato per martedì (ed eventualmente anche mercoledi). Si tratta in particolare di una nuova convenzione che in sostanza regola i rapporti tra la società e i soci.
Pergine è capofila e i soci di Stet sono otto (attualmente). Infatti, ai quattro precedenti (Pergine, Levico Terme, Tenna e Caldonazzo) si sono aggiunti recentemente, Calceranica, Sant’Orsola, Civezzano e Grigno. La convenzione rappresenta uno strumento di coordinamento tra i Comuni per disciplinare l’esercizio associato del governo, inteso come funzione di indirizzo, direttiva e controllo della società, che viene attribuita ad un apposito organismo: la Conferenza di coordinamento dei sindaci, e costituisce allo stesso tempo accordo per l’individuazione delle misure di contenimento delle spese relative alle società controllate dagli enti locali. Con Stet è stato effettuato un incontro con i responsabili, e in particolare con il presidente Marco Osler, proprio per mettere a punto la convenzione.
Il Comune capofila, Pergine appunto, dovrà essere il tramite con la conferenza del coordinamento dei sindaci e la società per quanto riguarda le funzioni di controllo: perseguimento degli obiettivi programmati e analisi degli aspetti economico - patrimoniali e finanziari della società e valutazione delle prestazioni fornite. Il controllo sulla gestione si articola attraverso la disamina di budget e piani industriali pluriennali; relazioni periodiche sull’andamento della gestione tenuto conto delle previsioni e di eventuale bilancio preconsuntivo; verifica degli obiettivi programmati, dei risultati economici, patrimoniali e finanziari. La convenzione che sarà sottoposta al consiglio comunale, avrà durata di cinque anni. Il protocollo impone di adottare delle misure nei confronti delle società controllate per garantire il contenimento della spesa pubblica, in linea con l’obiettivo di risanamento della finanza pubblica e altre misure individuate per garantire una equilibrata gestione delle società partecipate; in particolare la razionalizzazione delle spese di natura discrezionale delle società (assunzioni e spesa per il personale, limiti alla composizione e ai compensi del consiglio di amministrazione e ancora il contenimento dei compensi per l’organo di controllo).
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