Privacy: campagna referendaria, serve consenso per sms e email
Disposizione della commissione parlamentare inoltrata dal Commissariato del Governo di Trento in vista dei referendum del 12 e 13 giugno
TRENTO. Libertà di utilizzo dei dati raccolti direttamente da pubblici registri, elenchi o altri documenti conoscibili da chiunque senza contattare gli interessati o se il materiale propagandistico è di dimensioni ridotte, tali da non potere inserire un'informativa sulla privacy, al contrario di lette o e-mail.
Serve invece il consenso dell'interessato, se si tratta di sms, e-mail, mms, telefonate preregistrate e fax. E' quanto viene riportato, in vista dei referendum del 12 e 13 giugno, in un comunicato della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi, inoltrato dal Commissariato del Governo di Trento ai sindaci dei Comuni, ai partiti e ai movimenti politici, contenente il provvedimento del Garante per la protezione dei dati personali.
La necessità di consenso preventivo vale anche per dati raccolti automaticamente su Internet o ricavati da forum o newsgroup, liste di abbonati a provider e dati presenti sul web per altri fini, cosi' come quelli di simpatizzanti o persone contattate per altre singole iniziative o che vi hanno partecipato (come referendum, proposte di legge e raccolte firme).
Non possono invece essere usati archivi dello stato civile, anagrafe dei residenti, indirizzi raccolti per svolgere attività e compiti istituzionali dei soggetti pubblici o per prestazioni di servizi, anche di cura, liste elettorali di sezione già utilizzate nei seggi, dati annotati privatamente nei seggi da scrutatori e rappresentanti di lista, durante le operazioni elettorali.
Ai cittadini è dovuta l'informazione sull'uso che si fa dei loro dati. L'obbligo è stato sospeso dal Garante fino al 30 settembre per i dati raccolti in registri e elenchi pubblici o in caso d'invio di materiale propagandistico di dimensioni ridotte, come i cosiddetti santini.