Primarie Pd, 300 trentini «ritardatari» premono per votare
Tra le scusanti più diffuse la scolastica “motivi familiari”. Ora si può fare domanda online. Ma è polemica tra candidati
TRENTO. “Vengo anch’io. No, tu no” era il titolo di un celebre singolo del ’68, di Enzo Jannacci. E “vengo anch’io?” è quello che, solo ieri, più di 300 trentini hanno chiesto al coordinamento provinciale del Pd, per poter partecipare al ballottaggio finale delle primarie del centro sinistra.
La domanda è obbligatoria per tutti coloro che ancora non si sono registrati per il voto di domenica. Ma deve essere integrata da una spiegazione nella quale i cittadini “dichiarino – si legge sul sito del Partito democratico trentino - di essersi trovati, per cause indipendenti dalla propria volontà, nell’impossibilità di registrarsi entro il 25 novembre fornendone una motivazione”. Fino a ieri, tale comunicazione, poteva essere fatta solo di persona, presso le sedi del Pd. Ma dopo le polemiche sollevate da Renzi e dai suoi comitati, si è deciso si allargare la partecipazione anche a quelli che “in via eccezionale – spiega sempre il sito del Pd - presentino la domanda di ammissione al secondo turno, corredata della motivazione per la mancata partecipazione al voto il 25, via email a trento@primarieitaliabenecomune.it o via fax”.
Regole cambiate in corsa e intorno alle quali si stanno affannando i comitati di sostegno ai due candidati che, anche in Trentino, non si risparmiano gli ultimi affondi prima del voto di domenica. Per Alessandro Rognoni, del comitato pro Renzi, l’idea di non aver messo “centri di giustificazioni” anche nelle valli, ma di averne istituito uno solo, a Trento, è stata «una presa in giro per tutti i cittadini». «Le regole sono regole – ha risposto il bersaniano Andrea La Malfa – e sono state sottoscritte da tutti i candidati». Regole che poi, nei fatti, sono state aggiustate con la possibilità di “giustifica” anche online.
Ma subito è montata un’altra polemica. Il comitato nazionale di sostegno al sindaco di Firenze, infatti, ha immediatamente creato un sito internet (www.domenicavoto.it). Con questo si può inviare automaticamente al coordinamento provinciale del proprio territorio la richiesta di partecipare al ballottaggio, previa semplice iscrizione dei dati personali e della “giustificazione”. Pronto è stato l’esposto al collegio dei garanti da parte degli altri quattro candidati alle primarie, che hanno accusano Renzi di aver violato il codice di comportamento.
La portavoce del comitato trentino pro Renzi, Elisa Filippi, ieri alla sede del Pd di via Torre Verde per contribuite a raccogliere le “giustificazioni”, ha commentato che il sito è in piena regola e che è bene allargare il più possibile la partecipazione. Una cinquantina sono stati i trentini che si sono giustificati di persona: lo scolastico “motivi di famiglia” era tra i più gettonati, e in circa 300 lo hanno fatto via mail.
Questo solo ieri. E oggi si replica dalle 8 alle 18. A decidere, su ognuna, sarà il coordinamento provinciale del Pd e solo chi sarà ricontattato, potrà ritenersi “ammesso” al voto di domenica. Regola, anche questa, cambiata in corsa. Fino all’ora di pranzo, sempre di ieri, infatti, vigeva il principio opposto, quello del silenzio assenso: venivano avvisati solo i respinti. Nel pomeriggio, però, c'ha pensato il comitato dei garanti, con una nuova delibera, la 26, a fissare, una volta per tutte, le regole per partecipare al ballottaggio. Verranno, quindi, avvisati gli ammessi. D’altronde se al “vengo anch’io?” si fosse risposto con un “no, tu, no” poi era immediato un “ma perché?” e forse il “perché no”, questa volta, avrebbe suonato più stonato di uno Enzo Jannacci d'annata.
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