Previdenza e tagli, postini sul piede di guerra

Problemi per l’esodo incentivato dei dipendenti: oggi uffici chiusi e consegna della corrispondenza bloccata


Camilla Giovannini


TRENTO. La settimana inizierà con qualche disagio per i cittadini. Oggi a Trento, infatti, gli uffici postali saranno chiusi gran parte della giornata e le consegne della corrispondenza bloccate. La ragione: due ore di assemblea sindacale, a cui ne seguiranno tre di sciopero, indette da Slp-Cisl e Uil poste, le sigle sindacali che rappresentano la maggioranza dei lavoratori di questo comparto. La protesta, diretta non tanto contro l'azienda, ma verso il governo, nasce dalla difficile situazione che il settore sta attraversando sia a livello nazionale che locale. Sono temi caldi i nuovi requisiti per l'accesso alla pensione e le problematiche legate all'esodo incentivato dei dipendenti, ma anche la riorganizzazione del servizio postale per il 2012.

In merito ai "licenziamenti accompagnati", che in Trentino riguardano circa 40 lavoratori, il nuovo governo ha cambiato le carte in tavola. Chi aveva accettato di licenziarsi con la garanzia di percepire un aiuto economico che consentisse il raggiungimento della vicina finestra per la pensione, ora rischia di ritrovarsi scoperto per un periodo che può variare da uno a tre anni. Un'incognita per il futuro, hanno spiegato Katia Pancin (Cisl) e Flavio Quaglierini (Uil), anche la prossima riorganizzazione, che penalizzerà il Trentino considerate le dimensioni degli uffici postali provinciali e lo scarso reddito prodotto. Il rischio è quello di possibili contrazioni dei posti di lavoro, già attualmente a Trento ci sono 8 esuberi. Altri se ne potrebbero aggiungere qualora si decidesse di chiudere gli uffici in alcune località o di garantirne l'apertura solo a giorni alterni.













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