«Povo, niente paura: non ci sarà un’altra ondata di studenti»
L’Università: nuovo polo scientifico, massimo 300 persone L’assessore Marchesi: nessun taglio al trasporto urbano
TRENTO. «Con il nuovo polo scientifico ci aspettiamo, su Povo, un aumento di non più di 200-300 persone». Così Rinaldo Maffei, dirigente della direzione patrimonio immobiliare dell’Università di Trento, vuole tranquillizzare la comunità della collina, spaventata dall’arrivo di un nuovo flusso di studenti conseguente al completamento del secondo blocco del Polo scientifico e tecnologico Fabio Ferrari. «Nel nuovo edificio - spiega Maffei - verranno allestiti e predisposti solo laboratori e uffici tecnici. Non saranno realizzate aule per nuovi corsi di studio, quindi non ci sarà un’altra ondata di universitari sulla collina, come avvenuto nel 2010 con l’inaugurazione del primo edificio. Con il completamento di questo secondo blocco, che è più grande del primo e costerà circa 40 milioni di euro, contiamo di attirare sul territorio duecento, trecento nuovi ricercatori». La struttura, infatti, sarà un centro di sviluppo dell’information technology e delle biotecnologie e ospiterà laboratori, oltre che della facoltà di Scienze, anche di quella di Ingegneria e della Fondazione Bruno Kessler. «Aule dotate di strumentazioni all’avanguardia - conclude il dirigente del patrimonio immobiliare dell’Università - che serviranno a studenti e ricercatori per la loro formazione e per aiutare il progredire della ricerca trentina. L’edificio sarà completato intorno a febbraio 2013 e a partire da quel momento ci occuperemo dell’allestimento dei laboratori e dell’arredamento».
I problemi della comunità di Povo legati al forte afflusso di studenti sulla collina esistono però già da tempo e un aumento, seppur marginale, del personale universitario non aiuterà a risolvere le criticità legate alla carenza di parcheggi e al sovraccarico degli autobus. «Siamo a conoscenza del fatto che a Povo dobbiamo dare risposta alle esigenze sia dei residenti che di chi usufruisce delle strutture universitarie - commenta l’assessore alla mobilità del Comune, Michelangelo Marchesi - per questa ragione la tratta che collega collina e città resta una di quelle sulle quali l’amministrazione investe maggiormente. Infatti le corse degli autobus per Povo non subiranno alcun taglio, cosa che invece, in questo periodo di ristrettezze economiche, siamo costretti a fare per altri tragitti. Da settembre, inoltre, sarà completata la fermata di Port’Aquila che permetterà anche agli autobus articolati di fermarsi in quell’area. Oggi il 5 autosnodato deve passare in zona Buonconsiglio e per molti studenti, di università e licei, i punti per accedervi sono ridotti alla Stazione e a via Bernardo Clesio. Con la nuova fermata l’area di piazza Venezia sarà meglio servita e saranno facilitati gli interscambi con i mezzi extraurbani. Anche le corriere provenienti dalla provincia, infatti, si fermeranno nella stessa area di sosta». Infine, conclude Marchesi, entro la fine dell’anno dovrebbe essere riammodernata anche la stazione dei treni di Mesiano: «A quel punto l’offerta per studenti e pendolari sarà ancora più completa e sarà ulteriormente incentivata l’intermodalità».
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