«Portela, stiamo dando il massimo»

Il sindaco Andreatta dopo l’aggressione dei poliziotti: «C’è un presidio fisso che poche città possono vantare»


di Luca Marognoli


TRENTO. L’aggressione agli agenti di pattuglia della polizia in piazza Santa Maria Maggiore ha riportato il livello di allarme e preoccupazione dei cittadini che abitano e vivono nel rione della Portela ai massimi livelli.

Il sindaco Alessandro Andreatta non ha nessuna intenzione di gettare acqua sul fuoco e ammette che «c’è ancora tanto da lavorare», ma su una cosa non ha dubbi: l’impegno messo in campo dall’amministrazione e dalle forze dell’ordine è massimo: «Non si è trattato di guerriglia urbana», precisa. «Sicuramente però è un episodio da non sottovalutare. Ho parlato con il questore: sappiamo che l’episodio è avvenuto nella notte fra domenica e lunedì. In realtà c’è stata la reazione da parte di alcuni stranieri, probabilmente tunisini, rispetto al fatto che uno di loro era stato arrestato».

Nulla fa supporre però che il problema sia stato preso sottogamba. Anzi. «Qui c’è una polizia che interviene e che arresta - afferma il sindaco - e dopo l’intervento è stata non messa in difficoltà ma ostacolata nella sua azione da questi stranieri che sono stati identificati e segnalati alla procura. La persona che è stata arrestata doveva scontare quattro anni ed è stata condannata ad altri 14 mesi. Quindi, succedono degli episodi ma c’è anche una pronta risposta delle forze dell’ordine. Il questore questo mi ha riferito, garantendomi che così continuerà ad essere. Se è la reazione ad un arresto, vuol dire che l’intervento fa male e va a colpire giustamente le persone, poche, che cercano di creare problemi nel cuore nella nostra città. Bene perciò l’intervento e più severo e rigoroso è, meglio è: il sindaco è dalla parte delle forze dell’ordine».

Per i cittadini della Portela quella della sicurezza resta però una questione aperta: un incubo infinito che sembra non avere fine, nonostante le numerose prese di posizione del comitato dei residenti e degli operatori, le iniziative di sensibilizzazione, le interrogazioni in consiglio comunale, i dibattiti e gli articoli di giornale. «Avere messo lì un presidio fisso - sottolinea Alessandro Andreatta - credo sia il massimo che si possa pensare in qualsiasi città per garantire la sicurezza. Tali presidi sono pochissimi, anche in altri centri italiani, perché impegna carabinieri, polizia di Stato e polizia locale in quella zona specifica, fermi per alcune ore. È davvero il massimo che noi possiamo garantire, continueremo a farlo e comunque questa è stata una delle misure che i cittadini hanno colto e apprezzato: molti si sentono più sicuri ora che c’è questa presenza. Vedremo di renderla sempre più efficace. È una cosa che spetta a chi ne porta competenza ma io non posso non rilevare che questo presidio ha portato una percezione di un di più di sicurezza nella zona. Certo, c’è ancora tanto da lavorare».©RIPRODUZIONE RISERVATA













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