Porte girevoli, la fine sembra segnata

Bombarda sta per aggiungersi agli altri 17 voti sicuri: risparmio di 5 milioni



TRENTO. Mentre i partiti studiano come risparmiare, c'è un disegno di legge presentato da tre consiglieri di maggioranza che potrebbe dare un taglio secco alle spese. Si tratta della proposta di eliminare le porte girevoli, una proposta che non è molto ben vista dalla maggioranza, ma che comporterebbe un risparmio secco di un milione all'anno. Il disegno di legge porta la firma di Margherita Cogo, Bruno Firmani e Caterina Dominici. Come spiega la Cogo, lo scopo è quello di tagliare le spese: «Il nostro disegno di legge cancella l'incompatibilità tra il ruolo di assessore e quello di consigliere provinciale. In questo modo si risparmiano sette indennità. Considerando che, tutto compreso, un consigliere costa più di 160 mila euro all'anno. Il risparmio è superiore al milione all'anno. Io avrei preferito tagliare il numero dei consiglieri, ma visto che è stabilito dallo Statuto di autonomia ed è molto difficile arrivare a una legge costituzionale che modifichi lo statuto, l'eliminazione delle porte girevoli è la soluzione più vicina». Una soluzione è a portata di mano, infatti il disegno di legge per il momento ha il favore di 17 consiglieri a un voto dalla maggioranza di 18. A favore della proposta oltre a Cogo, Firmani e Dominici c'è anche tutta l'opposizione, ovvero altri 14 voti. Il voto mancante per arrivare alla maggioranza di 18 potrebbe essere quello di Roberto Bombarda dei Verdi che aveva già sollevato la questione in maggioranza prima che venisse depositato il disegno di legge: «In linea di principio - spiega - le porte girevoli andrebbero bene perché assicurano una maggiore continuità al lavoro del Consiglio. Però io sarei favorevole alla loro eliminazione sia perché assicurano un risparmio notevole sia perché attualmente gli assessori sono troppo svincolati dal Consiglio. Alcuni di loro si vedono solo alle sedute di bilancio e questo non va bene. Io ho posto la questione alla riunione della maggioranza e mi è stato detto che il problema doveva essere affrontato tutti insieme, poi è arrivato questo disegno di legge che è stato un po' come mettere il carro davanti ai buoi».

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