Porte girevoli, costituito un gruppo di lavoro

Riunione col presidente del Consiglio provinciale Dorigatti: «Il governo è entrato a gamba tesa sulle autonomie regionali»



TRENTO. All’indomani del decreto legge governativo che taglia di netto giunte e consigli delle Regioni, stamattina il Presidente del Consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, ha coordinato a palazzo Trentini una riunione informale con i presentatori delle tante proposte di legge che riguardano questa materia. Erano presenti i consiglieri Margherita Cogo (Pd), Bruno Firmani (Idv), Roberto Bombarda (Verdi), Michele Dallapiccola e Mauro Ottobre (Patt), Mario Magnani (Misto) e Walter Viola (Pdl).

Si è partiti dalla constatazione che in Consiglio sono depositati non meno di quindici disegni di legge, in cui la questione decisamente saliente è quella della cosiddetta “porta girevole”, ossia il meccanismo istituzionale (previsto dalla legge elettorale provinciale) che prevede l’incompatibilità tra assessori e consiglieri. Sono molti i consiglieri e i gruppi che ritengono ormai inadeguata questa previsione.

La riunione è servita a stabilire che si andrà a formare, se possibile già la settimana prossima, un gruppo di lavoro ristretto, con un mandato molto circoscritto per la stesura di un testo che unifichi le tante proposte legislative in campo riguardo alla porta girevole e questioni connesse. L’obiettivo è mettere infine un testo a disposizione della Prima Commissione legislativa, competente in materia.

Il Presidente Dorigatti si è impegnato a sondare nei prossimi giorni l’orientamento del Consiglio provinciale di Bolzano e del governo regionale, in ordine soprattutto alla “reazione” dei nostri territori autonomi rispetto al decreto varato ieri sera dal Governo Monti. Testo, questo, secondo il quale abolire la porta girevole non sarebbe sufficiente, dovendosi anche ridurre il numero dei consiglieri (oggi sono 35).

Dorigatti ha affermato che il Governo Monti è nuovamente entrato a gamba tesa nei confronti delle autonomie regionali, con un decreto che tradisce un’impostazione pesantemente centralista, umiliando il ruolo delle Regioni e delle autonomie locali.

Gli uffici del Consiglio sono impegnati a studiare l’articolato del decreto, per capire in che misura impatta sul sistema autonomistico trentino. Ne riferiranno sottoponendo un dossier riassuntivo, quale strumento di lavoro, alla prossima riunione dei presentatori dei disegni di legge in materia istituzionale.













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