Poltrone libere causa candidature

Degodenz (Upt) si è dimesso dal cda di Trentino Sviluppo Polemica su Ferrandi (Museo storico) che è in aspettativa


di Chiara Bert


TRENTO. Per molti candidati che scendono in campo, diverse cariche, in alcuni casi più volgarmente dette poltrone, che si liberano. È il caso di Trentino Sviluppo, dove Pietro Degodenz si è dimesso ieri da vicepresidente e consigliere del cda in cui era entrato nell’ultimo anno a seguito dell’incorporazione di Trentino Marketing. Il manager e super presidente del Comitato dei mondiali di Fiemme di sci nordico sarà candidato alle provinciali con l’Upt, uomo forte della valle che vedrà una sfida interna con l’assessore Mauro Gilmozzi. Degodenz ha scelto la strada delle dimissioni anche da consigliere: «Per legge avevo l’obbligo di lasciare solo la vicepresidenza, ma ho preferito dimettermi anche dal cda per essere più libero in campagna elettorale». La nomina del suo successore - chiarisce l’assessore al turismo Tiziano Mellarini - spetterà alla nuova giunta provinciale. Sempre che non si decida - come hanno prospettato sia Ugo Rossi che Diego Mosna - di ricostituire una società ad hoc per il turismo, nel qual caso ci sarà da nominare un intero board.

Nei giorni dell’ufficializzazione delle candidature, la decisione di dimettersi coinvolge in questo momento sindaci, amministratori di Comunità e in generale chi ricopre cariche che sarebbero causa di ineleggibilità o quantomeno inopportune per chi scende nell’agone politico. Situazioni tra loro molto diverse. Si è dimesso da presidente del Museo degli usi e costumi lo storico Lorenzo Baratter, candidato nelle fila del Patt. Un’altra candidata Patt, Flavia Angeli, ha lasciato le sue cariche di presidente del Consorzio estrattivo trentino e di Donne Impresa di Confartigianato. Ha già annunciato che si dimetterà da presidente delle Acli Arrigo Dalfovo, nome di punta dell’Upt.

È polemica invece su Giuseppe Ferrandi, il direttore della Fondazione Museo storico candidato con il Pd. Ad attaccare è la consigliera provinciale Franca Penasa, candidata con Forza Trentino, che se la prende con i privilegi della Casta. Penasa accusa Ferrandi «che, con il posto in ruolo presso il Liceo Prati, dopo aver annunciato le sue dimissioni dalla Fondazione, pare abbia ripiegato su una più comoda ma discutibile aspettativa». Conferma lo stesso Ferrandi: «Ho chiesto e ottenuto aspettativa per motivi personali, senza retribuzione e con interruzione di anzianità, perché questa è la soluzione che mi è stata prospettata dagli uffici provinciali per tutelare il non coinvolgimento della Fondazione ed essere in regola con le clausole di ineleggibilità». Nel mirino di Penasa finisce anche Silvano Grisenti, leader di Progetto Trentino: geometra dipendente della Regione al quale - osserva la consigliera - «è stata concessa l’aspettativa, evidentemente sulla base della necessità di completare il lavoro di questi ultimi 5 anni dedicati alla nascita del suo nuovo soggetto politico». La campagna elettorale è già cominciata.

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