AMBIENTE

Po a secco, il Veneto chiede acqua al Garda

«Campi in crisi, aumentare i prelievi». Allarme della Comunità: «Livello già basso, danno al turismo»



ALTO GARDA. L'allarme arriva dal Dipartimento Difesa suolo della Regione Veneto, il cui direttore scrive all'Agenzia Interregionale per il fiume Po, alla Regione, alla Comunità del Garda per chiedere che venga aumentato il prelievo d'acqua dal lago di Garda, dagli attuali 80 a 105 metri cubi al secondo fino al prossimo 6 ottobre con una riduzione successiva a 90 mc/secondo fino al 16. Le ragioni segnalate nella lettera fanno cenno ad una situazione di criticità determinata dalla ridotta portata del Po nel tratto terminale del suo corso che causa in corrispondenza dei rami del delta un rilevante fenomeno di risalita del cuneo salino con possibilità di ricadute negative sia sui prelievi di acqua a scopo irriguo che sull'attività della centrale di potabilizzazione di Ponte Molo che fornisce acqua potabile ai 16 mila abitanti dei comuni di Ariano e Porto Tolle. Come non bastasse per raffreddare gli impianti della centrale termoelettrica di Pontelagoscuro occorre che il Po abbia una portata di almeno 450 metri cubi al secondo: quella attuale è già inferiore. Contando che il livello del Garda sullo zero idrometrico di Peschiera era di 67 centimetri, si chiedeva quindi l'aumento del deflusso che andrebbe a mitigare la criticità nella zona del delta: se venisse concesso nella misura ipotizzata il livello scenderebbe di ulteriori 7 centimetri (un centimetro di lago equivale a circa 3,5 milioni di metri cubi di acqua).

L'appello allo “spirito di solidarietà che deve caratterizzare il superamento di queste situazioni di criticità” non trova però alcuna apertura nella Comunità del Garda, il cui segretario, Pierlucio Ceresa, scrive a stretto giro di posta all'autorità di bacino del Po segnalando che la comunità stessa, rappresentante degli interessi dei comuni rivieraschi gardesani, «non solo si oppone fermamente alla richiesta di aumento del deflusso dalla diga di Salionze, ma chiede di ridurre il deflusso portandolo dagli attuali 80 mc/secondo a non oltre 60», in considerazione del fatto che il Garda sta diminuendo di circa 2 centimetri al giorno e, se non si interviene con una stretta al deflusso si rischia di compromettere sia la stagione turistica che quella irrigua delle campagne del mantovano.

Nei primi otto mesi di questo 2015 la punta massima del livello è stata registrata il 6 febbraio, con 115 centimetri: nei mesi successivi fino a giugno non ci sono stati grosse oscillazioni nel livello, sempre poco sopra o poco sotto quota 110, mentre nel mese di luglio il Garda ha perso 33 centimetri, passando da quota 99 registrata il primo del mese ai 66 di ieri. A fine luglio 2014 il lago era a quota 128; la quota minima di fine luglio è stata registrata nel 2005 e nel 2007 rispettivamente con 212 e 20 centimetro sullo zero; il minimo storico è del 17 settembre 2007 con 8 centimetri.













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