Più distributori sull’A22 per le auto a metano e gpl
Duiella: «Diciotto nuovi impianti entro il 2014, i primi sette il prossimo anno». E venerdì si aprono le buste del maxiappalto per la prima pompa a idrogeno
TRENTO. La “sensibilità” degli automobilisti verso le auto alimentate a metano e gpl (gas di petrolio liquefatto) è certo cresciuta. La crisi fa la sua parte, dato che questi propellenti costano di meno della benzina. Ma anche una maggiore attenzione all’ambiente, il contributo al suo minor inquinamento, è una quota a parte della scelta. L’Autostrada del Brennero sta mettendo in strada, tra stop and go, un suo piano di potenziamento per lo sviluppo dell’erogazione di metano e gpl mentre dopodomani è attesa l’apertura delle buste con le offerte per un impianto di distribuzione di idrogeno verde a Bolzano sud. Attualmente le stazioni a metano e gpl sull’A22, dal Brennero a Modena, sono scarse. Di metano ci si può rifornire solo a Campogalliano, in provincia di Modena, su entrambe le corsie.
Migliore la situazione per il gpl. Il carico può essere fatto nelle aree di servizio Paganella est (in corsia nord) e ovest (corsia sud), Adige ovest, Povegliano est e ovest (Nogarole Rocca) come a Campogalliano, anche qui sia in corsia nord che sud. Il piano di potenziamento dell’A22 prevede altri 12 punti metano da qui al 2014 di cui 6 entro il prossimo anno. Secondo il cronoprogramma di via Berlino i primi due ad entrare in funzione dovrebbero essere, tra maggio ed aprile 2013, quelli di Nogaredo est e ovest. A seguire, mano a mano, gli altri. «Otto dei punti di consegna sono già pronti - afferma Paolo Duiella, amministratore delegato dell’A22 - Si tratta di Isarco est, Sciliar ovest, Laimburg est ed ovest, Nogaredo est ed ovest, Adige est e ovest, Paganella est-ovest. Per quattro è già stato firmato il contratto di fornitura del gas: Laimburg ovest, Nogaredo est-ovest, Povegliano est».
In un primo momento sembrava che anche altre aree di servizio potessero entrare a far parte del piano. Nello specifico, quelle di Trens (tratto Vipiteno-Bressanone) e della Plose (tra Bressanone e Chiusa) ma l’Autobrennero ha per il momento desistito «per l’assenza di metanodotti ad alta portata e la cui infrastruttura si trova ad una distanza eccessiva». Per quanto riguarda il gpl il piano di sviluppo prevede sei nuovi punti, tutti nel tratto altoatesino dell’autostrada. Le aree di servizio interessate sono quelle di Trens, est e ovest, Plose est-ovest e Laimburg su entrambe le carreggiate. La prima ad entrare in funzione dovrebbe essere quella di Trens est entro la prossima estate.
Ancora più in là da venire è il primo impianto pilota per la distribuzione dell’idrogeno. In tutto, sull’asta del Brennero, ne sono previsti cinque.
L’esordio è in programma a Bolzano sud. L’incarico di ricercare chi fornirà il propellente verde e garantirà anche la manutenzione dell’impianto di produzione e distribuzione è stato affidato alla Itt (l’Istituto di innovazioni tecnologiche di Bolzano), partecipato al 20% da A22 e che in pratica è, così recita la presentazione ufficiale, «l’interfaccia tra la pubblica amministrazione, gli enti di ricerca e l’economia locale per progetti di interesse locale». Il problema, in questo caso, è la quantità di mezzi alimentati a idrogeno in circolazione, da cui dipende la remuneratività degli impianti.
È stata indetta una gara d’appalto per un importo non da poco: cinque milioni e 600 mila euro. Ma i termini di consegna delle offerte sono stati spostati in avanti per ben tre volte. Adesso, magari è la volta buona, le buste saranno aperte venerdì prossimo, dopodomani.
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