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Per la morte di «Ettorino» rischiano tre pompieri

La Procura ha chiuso l’inchiesta sul maialino trasformato in bistecche. Per i volontari di Gardolo ipotizzati i reati di peculato e uccisione di animale


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. La triste storia di Ettore, il maialino thailandese scappato di casa all’inizio di dicembre e trasformato in bistecche dai vigili del fuoco volontari di Gardolo chiamati per soccorrerlo, finirà in Tribunale. Nei giorni scorsi, il pubblico ministero Davide Ognibene ha inviato ai tre vigili volontari intervenuti per soccorrerlo, un caposquadra e due pompieri semplici, l’avviso di chiusura delle indagini e adesso si avvia a chiedere il rinvio a giudizio. I reati ipotizzati sono pesantissimi: peculato e uccisione dolosa di animale.

Trento, la fuga del maialino Ettore finisce in dramma: «Ucciso e mangiato dai vigili»

Polemiche e proteste a Trento per la morte del maialino Ettore. La sua proprietaria, Roberta Perini, ne aveva denunciato la scomparsa una settimana fa, ma poi la verità è venuta a galla. A ritrovare Ettore erano stati i vigili del fuoco di Gardolo, ma su quello che è successo si è aperto un vero e proprio giallo. I pompieri sostengono di averlo trovato già morto e che successivamente hanno deciso di mangiarselo, ma per la proprietaria le cose non sono andate così: "Me l'hanno ucciso, dopo avermi dato diverse versioni dei fatti". E così, mentre Roberta sta valutando se fare denuncia, sulle rotatorie di Trento sono comparse sagome e bare in ricordo di Ettore. La storia di Ettore - Sulle rotatorie spuntano le finte bare

Per il primo reato, che è quello tipico del pubblico ufficiale che si appropria di beni nella sua disponibilità per ragioni d’ufficio, è prevista una pena da 3 a 10 anni , mentre per l’uccisione di animali è prevista una pena da 3 a 18 mesi. I tre vigili del fuoco volontari, tutti difesi dall’avvocato Stefano Daldoss, sono già stati interrogati e hanno respinto ogni addebito. L’inchiesta era partita dopo che la proprietaria del maialino, Roberta Perini, aveva presentato denuncia supportata dalla Lav. Le indagini della Procura si basano essenzialmente sulle telefonate alle centrali operative dei vigili del fuoco che sono registrate. Secondo quanto ricostruito dalla Procura . i tre vigili del fuoco sarebbero intervenuti l1 dicembre su richiesta di un cittadino che aveva trovato il maialino a Gardolo e aveva chiamato i carabinieri. Questi hanno avvertito i vigili del fuoco che sono andati sul posto e hanno anche chiamato il corpo forestale.

I forestali sono intervenuti e hanno constatato che l’animale non stava bene, ma non è stato chiamato il veterinario. Il maialino, secondo l’accusa, sarebbe stato portato nella caserma dei vigili del fuoco volontari di Gardolo dove sarebbe morto. Secondo l’accusa i tre vigili intervenuti si sarebbero appropriati del maialino e non avrebbero seguito la procedura prevista dalla legge provinciale sugli animali vaganti. Anzi, avrebbero ucciso o comunque avrebbero provocato la morte dell’animale non facendo intervenire il veterinario. La Procura basa le sue accuse anche su quello che è avvenuto dopo la morte di Ettore. Infatti, sempre secondo l’accusa, i tre avrebbero macellato il maialino e ne avrebbero conservato le carni per il mangiarle. Non solo, quando la proprietaria ha chiamato in caserma per chiedere che fine avesse fatto il maialino, hanno risposto che lo avevano liberato nel bosco.

Solo quando Roberta Perini ha cercato invano Ettore con l’aiuto di alcuni amici e non lo ha trovato, i vigili del fuoco volontari si sono decisi a dire la verità e a consegnare i sacchetti con le bistecche in cui avevano trasformato il povero Ettore. Un comportamento che ora i tre volontari rischiano di pagare molto caro. L’avvocato Daldoss, però, respinge le accuse e fa notare come, in primo luogo, i suoi assistiti quando sono intervenuti credessero di avere a che fare con un animale selvatico, forse un piccolo cinghiale. Quindi non sapevano che Ettore fosse un animale domestico d’affezione. Daldoss poi spiega che i vigili avevano chiamato la forestale: «Risulta agli atti che una pattuglia di forestali è intervenuta e ha constatato che il maialino non stava bene. Poi, due volontari hanno lasciato la caserma e l’animale era immobile e fermo». Dal canto suo, la padrona di Ettore è soddisfatta: «Mi spiace per loro, ma è giusto che chi ha commesso errori paghi. Ettore era un animale affettuoso e dolcissimo».













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