Pecore in autostrada, traffico in tilt

Incendio al Tir che ne trasportava 140: liberate per evitare che bruciassero


Giuliano Lott


ALA. Fino a otto chilometri di coda ieri sulla corsia sud dell'Autobrennero per un inconveniente che è costato la vita a una pecora, mentre altre due sono state travolte da un treno merci. Tutto per un guasto ai freni di un camion che trasportava 140 capi ovini: uno pneumatico ha preso fuoco arrostendo una pecora. Le altre sono state evacuate sull'autostrada.

Quando mancavano pochi minuti alle 10 il camionista, rendendosi conto che una delle sue gomme s'era incendiata, ha accostato sulla corsia d'emergenza, all'altezza di Marani di Ala. Il principio d'incendio, a quanto pare, s'era sviluppato a causa di un guasto all'impianto frenante, forse un blocco che ha surriscaldato i dischi. Un inconveniente banale, ma che è costato la vita a una pecora. Nel camion ce n'erano 140. Le rimanenti 139 sono state fatte scendere dal camion e spinte a dirigersi verso la scarpata erbosa a lato dell'autostrada, grazie a delle reti predisposte dal personale dell'A22 intervenuto sul posto.

Nel frattempo si è alertata anche la polizia stradale, anche perchè le pecore non ne volevano sapere di staresene tranquille in gruppo, malgrado tutti i luoghi comuni che si sprecano sugli ovini. Due di loro, anzi, si sono date alla fuga, raggiungendo non si sa bene come (se attraversando la corsia nord dell'Autobrennero o utilizzando uno dei rari sottopassi, non è dato saperlo) la linea ferroviaria. Ma non hanno saputo approfittare della libertà appena guadagnata: sono state travolte da un treno merci. Il macchinista non se n'è nemmeno accorto, ma agli agenti della Polfer è toccato andare a recuperarne i resti lungo la massicciata e tra le rotaie. Delle povere bestie, forse troppo impegnate a brucare, era rimasto ben poco.

Intanto, a fianco del camion, l'autista chiamava la propria ditta per cercare di risolvere il problema. La gran quantità di pecore ammassate stava rallentando il traffico e potendo lasciare solo una corsia aperta (quella di sorpasso) gli agenti della Polstrada hanno dovuto rallentare la marcia dei mezzi, parecchi visto che si trattava di un affollato venerdì mattina. Come naturale conseguenza, aspettando che altri due mezzi arrivassero per caricare le 137 pecore superstiti, si è generata una colonna di auto, furgoni e camion che ha raggiunto un breve gli otto chilometri. Una coda che ha ritardato anche l'arrivo dei due furgoni destinati a ospitare le pecore.

Verso mezzogiorno finalmente, arrivati sul posto i due mezzi per carico animali, le pecore, benchè poco convinte, hanno iniziato a salire. Ma ci è voluto tempo e pazienza per convincere le bestie a montare sui furgoni, e per di più senza l'ausilio di un cane da pastore.  Ripartite le pecore, ci sono volute mezze ore per riportare il traffico alla fluidità consueta. Un fenomeno fisiologico: una volta che la coda si era creata, serve tempo per smaltirla.













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