rovereto

Pasina, la chiusura slitta e la puzza resta

Ancora dieci giorni di attività per l’impianto al Navicello. Daicampi: «Un rinvio legato solo a questioni burocratiche»



ROVERETO. La Pasina chiude. Anzi no. Quello di ieri era il grande giorno. Quello in cui l’impianto di compostaggio del Navesel, dopo anni di proteste, inchieste e battaglie legali, avrebbe dovuto chiudere i battenti, mettendo fine alle puzze che da anni ammorbano la zona di Sacco, ma spesso l’intera città. Avrebbe dovuto. Ma così non è stato e i residenti che ieri s’erano svegliati illudendosi di poter gustare, dopo anni, il piacere di respirare aria inodore, sono rimasti molto delusi. La puzza, anche ieri mattina, c’era. Non fortissima, non nauseabonda come spesso è accaduto in passato, ma c’era.

Cos’è successo? La tanto attesa fine degli odori era solo un’illusione? «La chiusura – spiega il vicesindaco e assessore all’ambiente Gianpaolo Daicampi – è stata posticipata di dieci giorni per mere questioni burocratiche. Approvazione di un progetto futuro e parecchi firme su documenti, tutto qui». Burocrazia che ormai asfissia ogni aspetto della nostra vita, vero, ma che non spiega perché anche ieri la puzza continuasse ad asfissiare l’intera area, come hanno segnalato numerosi lettori alla nostra redazione. «Non ho avuto notizie al riguardo – commenta Daicampi – ma posso immaginare che gli odori delle ultime ore possano essere collegabili alla fase di svuotamento degli impianti utilizzato proprio per il trattamento dell’umido. Teniamo conto che proprio la trasformazione di questo tipo di prodotto necessita di 60 giorni e che, quindi, qualche lieve sforamento è possibile. L’importante è che non ne arrivino più. Aspettiamo qualche giorno e vediamo».

Tutto più che plausibile, quindi, ma come hanno fatto notare molte delle persone che hanno telefonato in redazione, sembra quanto meno strano che, dopo i tanti rinvii, non si sia avuto il tempo di “chiudere” le questioni burocratiche e “calcolare” con precisione quando effettuare l’ultimo conferimento così da arrivare al primo di agosto pronti per una chiusura vera. Già lo scorso gennaio, infatti, si era deciso di chiudere il 30 giugno scorso, ma poi, visti i ritardi, lo stop all’impianto di compostaggio dell’umido era slittato a ieri, primo agosto. Il mese in più di attività, insomma, si nera reso necessario per dare modo all’azienda da arrivare all’ultima scadenza senza pratiche sospese. E invece...Chiuso il capitolo “umido”, la società Pasina si limiterà a gestire lo smaltimento degli scarti del verde e del legno, un'attività - come ha più volte assicurato la Provincia - che non comporta odori molesti. Non resta che attendere. A fare la guardia, dal’altra parte, oltre all’amministrazione c’è anche Irzio Vanzo, acerrimo (e vittorioso) nemico della Pasina.













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