Pasina: da Trento 13 mesi di silenzio
Nessuna traccia delle nuove prescrizioni promesse a dicembre 2010
ROVERETO. Sono passati 13 mesi da quando, dicembre 2010, l'impianto di compostaggio Pasina veniva dissequestrato. Poteva riprendere l'attività in attesa che la Provincia (Appa) mettesse nero su bianco le nuove prescrizioni per una gestione meno impattante dell'impianto. Tredici mesi e da Trento nessun segno di vita: si va avanti come due anni fa.
Lo stupore poi aumenta ancora se si considera che l'agenzia per l'ambiente non aveva nemmeno bisogno di inventare nulla: come vadano adeguati impianto e processi di lavorazione, l'ha scritto nella propria relazione finale Franceco Codato, il superesperto cui si era affidato il comune di Rovereto (ovviamente, a proprie spese) per analizzare dal punto di vista tecnico l'impianto del Navicello. Aveva studiato l'impianto, si era confrontato coi gestori, ed aveva consegnato una relazione che - siamo ancora alla fine del 2010 - era stata poi girato all'Appa.
In teoria si sarebbe dovuto trattare di tempi solo burocratici. Pasina lavora in forza di due concessioni ottenute dalla Provincia: solo Trento poteva imporre modifiche a vincoli e limiti prescritti. Possono volerci 13 mesi?
Forse la chiave di lettura giusta è suggerita, tra le righe, dalla risposta che l'assessore provinciale all'Ambiente Alberto Pacher dava nel settembre 2011 ad una interrogazione di Civettini sul «caso» Pasina: quello del Navicello, diceva Pacher, è l'unico impianto di compostaggio in Trentino. Portare l'umido in Veneto oltre ad essere eticamente discutibile (ognuno deve gestire i propri rifiuti) sarebbe anche molto più costoso.
Sta di fatto che ad oggi all'impianto del Navicello vengono conferiti e i rifiuti umidi della Comunità di Valle e dell'Alto Garda. Più scarti di legname, sfalci e ramaglie. Rovereto manda in Veneto i propri: una soluzione più costosa che ha scelto di seguire fino al momento in cui la Pasina non avrà adeguato l'impianto in modo da renderlo meno impattante sulla qualità della vita dei roveretani. Volendola vedere da quel punto di vista, da un anno i roveretani pagano lo smaltimento rifiuti di più e in compenso continuano a godere delle zaffate dal Navicello.