Orso di Rabbi, via libera alla cattura

Dellai rassicura il sindaco: «Se serve, la forestale lo prenderà». E Penasa (Lega) polemizza: «È un problema che costa»



TRENTO. Il mandato di cattura per l’orso di Rabbi è stato firmato. Ora sarà la Forestale a decidere se le intemperanze dell’animale devono essere frenate definitivamente. E’ stato lo stesso presidente Dellai ad assicurare la linea dura al sindaco di Rabbi, Lorenzo Cicolini i in un colloquio che è servito per fare il punto sui comportamenti di un esemplare di orso bruno che sta creando apprensione fra la popolazione della valle.

«I nostri forestali hanno intensificato l'attività di controllo ed hanno già l'ordine di mettere in atto tutte le misure previste dal protocollo per la gestione dell'orso», ha confermato al sindaco il presidente Dellai che ha aggiunto: «Se necessario, si procederà con la cattura dell'animale. E in ogni caso le continue strumentalizzazioni politiche da parte di qualche consigliere regionale non aiutano certo a risolvere il problema».

Il riferimento, chiaramente, è alla polemica sollevata da Franca Penasa, consigliere provinciale della Lega. Il carroccio, in verità, da sempre non perde occasione di attaccare il presidente Dellai sulla questione del progetto Life Ursus e della gestione degli orsi in provincia. Nel caso specifico, Penasa aveva voluto sottolineare la contraddizione del presidente che aveva fatto l’elogio di chi con fatica lavora in montagna, assicurando la conservazione del territorio.

«Queste persone però - aveva detto Penasa - , anche nell’ultima stagione con un crescendo sempre più preoccupante si trovano a fare i conti con la presenza degli orsi. Il Presidente Dellai che ha l’onere e l’onore di governare la nostra Provincia deve quindi soprattutto farsi carico di questo grave problema assumendo decisioni serie ed immediate proprio a tutela di queste attività tradizionali dell’alpeggio che sono davvero fortemente a rischio tenuto conto del continuo aumento degli orsi presenti sul nostro territorio». Nel corso dell’estate, ha ricordato la consigliere leghista, sono state decine le visite non gradite dell’orso alle diverse malghe, con predazioni spesso costose. «Oltre quindi ai gravi danni (non sempre indennizzati o indennizzabili) subiti da questa non voluta e non richiesta (da parte della popolazione di montagna) presenza degli orsi, è davvero stridente il fatto che in un momento di grave crisi per cui le possibilità economiche si riducono per la maggior parte della gente, si assista allo sperpero di risorse per uomini, mezzi, indennizzi, ecc. a causa della presenza degli orsi, tutti costi pagati ovviamente con i soldi delle tasse dei cittadini».

Della ha sempre respinto al mittente questi attacchi, considerandoli appunto solo strumentalizzazione politica. Il presidente si è trovato il progetto Life Ursus tra capo e collo, con l’aggravante che la gestione formalmente è in capo al Ministero dell’ambiente e “controllato” dall’Europa. Tanto che nel tempo ci sono stati anche alcuni contenziosi sull’asse Roma-Trento. Normale dunque che per Dellai si tratti di un problema di cui farebbe davvero a meno. Nell’attesa di ridurre il numero degli orsi sul territorio trentino, la linea adottata è comunque quella che prevede la cattura di quei soggetti troppo “esuberanti”.













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