Ora il soffitto del teatro risplende d’azzurro
Allo Zandonai svelato il lavoro dei restauratori. Colori originali grazie alla ricerca dell’architetto Lupo. Ora l’attenzione è concentrata sulla parte lignea dei palchi
ROVERETO. I roveretani, quando rivedranno il soffitto dipinto del teatro Zandonai si stropicceranno gli occhi. Perché l’impegno profuso dai restauratori ha portato a risultati strabilianti. Se prima i colori apparivano spenti e poco luminosi, appannati e con i volumi appiattiti - come ha spiegato ieri il direttore dei lavori di restauro Michele Condini - ora spicca l’azzurro del cielo, la profondità dei soggetti e dei decori a fiori, sapienti giochi di luci e ombre. E le quattro colonne al lato del boccascena? Da grigio spento a marmorino rosso. Se il recupero della volta è stato completato, l’opera dei restauratori della “Ar srl” prosegue: «Corre il countdown all’esterno, ma corrono anche i lavori all’interno per la riapertura», ha spiegato il sindaco Miorandi. Tolte le impalcature dalla volta centrale, l’attenzione dei 12 tecnici è concentrata sulla parte lignea dipinta del teatro, sui palchetti e sul boccascena. Alla fine dei lavori, la scenografia e l’immagine cromatica della platea sarà differente, più omogenea e fedele ai colori originali del 1870.
«La prima fase di approccio conoscitivo alle superfici del soffitto - ha spiegato ieri l’architetto Michele Condini - è stata supportata dalla ricerca storico-archivistica condotta in collaborazione con l’architetto Michelangelo Lupo». «Le superfici del soffitto erano degradate, vi erano problematiche legate al sollevamento e al distacco della pellicola pittorica», ha precisato Cristina Sangatti, che segue da vicino il lavoro dei restauratori. I quali hanno dovuto effettuare «una campagna diagnostica» di approfondimento, per caratterizzare le varie stratificazioni pittoriche, intervallate da lisciature a gesso per interventi di manutenzione e ridipinture di varie epoche (1823, 1870 e 1923-24). Lo stesso lavoro di campionatura è stato effettuato anche sulle pareti e sul soffitto del foyer. Ora l’impianto decorativo, a carattere floreale, è omogeneo. «Spicca la delicatezza dei colori», ha puntualizzato l’ingegner Paolo Piccinni, dirigente dell’ufficio tecnico. Grande attenzione anche al sistema di riscaldamento e raffrescamento del teatro. Per evitare umidità e condensa sul soffitto, il riscaldamento nella platea sarà a pavimento, mentre nei quattro ordini di palchi sarà invece ad aria. Innovativo anche il sistema antincendio, con acqua nebulizzata per non lesionare le strutture legno e dipinti.
Anche il grande lampadario, nell’aula teatrale, è stato restaurato. Al momento è ancora incellofanato. Come le abbiamo lasciate, così ritroveremo anche le poltroncine della platea e dei palchi. Come i tendagli del boccascena.
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