Nuovo dottorato in “industria 4.0” 

Università. Presentati tre nuovi percorsi di ricerca post-laurea: riguardano l’innovazione delle imprese, le scienze agroalimentari e ambientali (con la Fem) e - in collaborazione con l’ateneo di Augsburg - gli scambi culturali


Fabio Peterlongo


Trento. Due nuovi dottorati per promuovere l'industria 4.0 e l'agricoltura di qualità in sinergia con le imprese. Un nuovo dottorato internazionale in collaborazione con l'università tedesca di Augsburg per indagare gli scambi culturali in epoca di globalizzazione.

Si arricchisce così l'offerta dell'ateneo trentino che spinge sul fronte dell'alta formazione, con i tre percorsi presentati ieri nella sede del rettorato in via Calepina. Il rettore Paolo Collini ha sottolineato l'importanza dei dottorati di ricerca: «Ad oggi coinvolgono 600 giovani ricercatori, con un investimento economico considerevole. Abbiamo aumentato del 20% le borse di studio sopra la media nazionale. L'effetto è quello di rendere i nostri ricercatori competitivi anche a livello internazionale ed è erroneo definirli "cervelli in fuga"». I dottorati attivati sono il percorso in "Forme dello scambio culturale" d'ambito umanistico, quello in "Innovazione industriale" assieme a Fbk e quello in "Scienze agroalimentari e ambientali" con Fondazione Mach.

Il coordinatore del dottorato in Innovazione Industriale Paolo Giorgini ha illustrato l'obiettivo di coniugare le esigenze delle imprese con la ricerca: «I ricercatori risponderanno a precise richieste delle aziende che vogliono puntare sull'innovazione dell'industria 4.0, in settori come l'automazione e la cybersicurezza». Sul versante "agrifood", la coordinatrice Ilaria Pertot ha illustrato il dottorato in Scienze agroalimentari ed ambientali: «In collaborazione con C3A e Fondazione Mach, il corso si pone l'obiettivo di formare operatori esperti in biodiversità per promuovere l'autenticità dei prodotti, per essere più competitivi in un settore dove si sfruttano i falsi prodotti italiani». 14 delle 19 borse di studio saranno sostenute economicamente dalle imprese che collaboreranno nella ricerca.

Il coordinatore del dottorato in Forme dello scambio culturale prof. Luca Crescenzi ha delineato il corso, dalla vocazione internazionale: «È il primo percorso europeo di dottorato attivato a Trento e uno dei primi in Italia. Nei prossimi anni uniremo altri percorsi con Augsburg formando il dottorato più grande d'Europa. L'obiettivo è raccogliere proposte di ricerca sul tema dello scambio culturale». Un fronte di grande attualità, ha spiegato Crescenzi: «Pensiamo ad Halloween, che da festa sacra irlandese è diventato un carnevale dissacrante globale».















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