Nuovo direttore in Provincia: sindacati verso lo stato d’agitazione

Cgil, Uil e Fenalt criticano il nuovo concorso e accusano: «Poca trasparenza, vogliamo essere coinvolti»


di Chiara Bert


TRENTO. La Provincia è pronta a bandire un nuovo concorso per direttore (di due strutture del gruppo omogeneo amministrativo), che si aggiunge ai 7 già in atto e ad altri 4 bandi per un posto da dirigente. Un atteggiamento schizofrenico, accusano da tempo i sindacati, proprio mentre la Provincia ha varato la riorganizzazione che ha dimezzato di dipartimenti e mentre ci si avvicina alla fase due, quella che andrà a ridurre i servizi (entro il 2012 caleranno da 67 a 60). Servono nuove figure di vertice – è la domanda - nel pieno di un riassetto che sta lasciando dirigenti e direttori senza i loro vecchi dipartimenti e servizi, in attesa di incarichi speciali, ma con qualifica e relativo stipendio fino a fine legislatura?

No, secondo i sindacati. Che tornano a lamentare il loro mancato coinvolgimento da parte della Provincia nella riorganizzazione e sono pronti a proclamare lo stato di agitazione di tutto il personale. La proposta di nuovo concorso per direttore - che già oggi potrebbe arrivare sul tavolo della giunta - rischia di peggiorare la situazione. «Da un lato si pubblicizza la cura dimagrante, dall’altra si bandiscono concorsi per posti di vertice», attacca Stefano Galvagni (Funzione pubblica Uil), «la verità è che su questa riorganizzazione si naviga a vista e le lamentele del personale aumentano. Abbiamo dipendenti sovraccarichi di lavoro e gente a cui viene annunciato all’ultimo lo spostamento. Così non va. Da anni non si vedevano assemblee così partecipate anche se non si parla di retribuzioni». L’incontro previsto nei giorni scorsi con l’assessore agli enti locali Mauro Gilmozzi è slittato al 2 maggio. «La Provincia sta mancando nel metodo, che in questo caso è sostanza. La legge 7 e il contratto prevedono un obbligo di informazione preventiva e di concertazione con i sindacati, questo non è avvenuto e non sta avvenendo. Nei prossimi giorni invieremo una lettera formale di diffida, e se non ci saranno risposte siamo pronti alla protesta». «Sul tavolo di concertazione permanente che abbiamo chiesto per affrontare i temi della riorganizzazione non abbiamo ancora ricevuto nessuna risposta», dice Moreno Marighetti (Funzione pubblica Cgil). «Manca un ragionamento condiviso . Il nuovo bando da direttore, mentre c'è del personale che non ha più l'incarico ma è pagato come prima, non fa che dimostrarlo. Da tempo chiediamo che si intervenga in modo selettivo per sbloccare il blocco del turn over per settori, per esempio l’Agenzia del lavoro, che hanno estremo bisogno di personale. Se non ci sarà la possibilità di discutere, siamo pronti ad estendere a tutto il personale della Provincia lo stato di agitazione proclamato per i dipendenti del Servizio gestione strade». Rincara la dose Maurizio Valentinotti (Fenalt): «Si va verso la soppressione di servizi, con dirigenti e direttori che resteranno senza posti e per i quali bisognerà inventare incarichi speciali, ma intanto si fanno nuovi bandi per dirigenti e direttori, mentre ci sono servizi al collasso. È una farsa. Siamo sempre più convinti che vada proclamato lo stato di agitazione. Sulla riorganizzazione e sui passaggi di competenze alle Comunità di valle c’è una totale mancanza di trasparenza.

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