Non paga la droga, minacciano il suo capo
Il datore di lavoro è stato minacciato da un uomo ora a processo per estorsione
TRENTO. A mettersi nei guai per una fornitura di droga non pagata era stato un suo dipendente, ma in mezzo ci è finito lui: il titolare del locale. Il creditore (e spacciatore) ha preteso da lui i soldi che non aveva riscosso, lo ha minacciato e gli ha pure danneggiato la porta del locale.
È accaduto un anno e mezzo fa e ieri l’uomo, un nordafricano di 37 anni, senza fissa dimora, è stato rinviato a giudizio dal gup La Ganga, con le accuse di tentata estorsione, danneggiamento e spaccio di sostanze stupefacenti. Il titolare del locale, rappresentato dall’avvocato Nicola Stolfi, si è costituito parte civile.
Tutto nasce da una fornitura di cocaina “a credito” per 1600 euro. Passa il tempo, ma il cliente non paga: lo spacciatore pazienta e intanto si piazza a casa del debitore, utilizzandola come un albergo, per tre giorni. Finché quest’ultimo, esasperato, lo porta con sè dal datore di lavoro a riscuotere il Tfr (nel frattempo il rapporto di lavoro è terminato). Gli dà la sua busta, ma il nordafricano scopre che dentro ci sono solo 800 euro e si arrabbia. Se la prende con il titolare, il quale gli risponde picche. Lo straniero non la prende bene: passa più volte a chiedere i soldi, in maniera minacciosa. E arriva perfino a danneggiare con un colpo la vetrata della porta d’ingresso. Ma si becca una denuncia e ora finirà a processo.
Le indagini hanno permesso di scoprire che lo spacciatore aveva rifornito anche due minori residenti in un convitto.(l.m.)