Niente «Vedrò»: salta l’edizione 2013
Troppe preiscrizioni per il «think thank» di Enrico Letta che si svolge alla Centrale di Fies
TRENTO. «Carissimi, quest’estate veDrò... si ferma un giro!». Inizia così la “lettera ai vedroidi” di Benedetta Rizzo, la presidente del think tank vicino al premier, Enrico Letta, che ogni anno si svolgeva a Dro. La motivazione della cancellazione dell’edizione 2013, prosegue Rizzo nella lettera sta «nell’elevatissimo numero di preiscrizioni e di richieste di adesione all’evento veDrò2013 ha infatti aperto nell’ultimo mese una lunga e articolata riflessione che ha determinato una sorta di eterogenesi dei fini: la sospensione di un appuntamento già «in itinere», che ha caratterizzato le nostre estati a partire dal 2005 e che per molti di noi - mi verrebbe da dire per tutti, ma sarebbe intellettualmente presuntuoso - ha rappresentato molto più di un «evento convegnistico».
Dunque, perché il pit-stop? Paradossalmente, per salvaguardare veDrò. Che nasce - giova ricordarlo - come luogo «fisico», ma ancor più come portatore di una impostazione più generale, rectius: di un Metodo, che intendeva scavalcare gli steccati degli schieramenti e della più stretta contingenza politica, dagli orizzonti, a nostro avviso, troppo asfittici e limitati. Quando nove anni fa - con alcuni politici, ma anche con accademici, professionisti, imprenditori, manager, scienziati («cittadini» si direbbe oggi) - portammo un gruppo di (ultra)trentenni/(quasi)quarantenni in una centrale idroelettrica trasformata in un luogo di sperimentazione teatrale, accadde che oltre trecento persone di estrazione e formazione culturale, politica, professionale, perfino religiosa assolutamente disomogenee, cominciarono a ragionare insieme su un futuro - l’Italia tra 10 anni - che volevano fosse diverso e che intendevano contribuire a disegnare e realizzare».