Neve artificiale, garantiti 550 mila euro a Bolbeno

Accolta la richiesta contenuta nel Fut per l’impianto convenzionato con 50 scuole Il sindaco Chiodega: «Una vasca di 200 metri cubi sopra la Madonna del Lares»


di Ettore Zini


BOLBENO. L’innevamento artificiale comporta sempre più dispendi di energie. Idriche, oltre che economiche. Il piccolo impianto sciistico di Bolbeno, si è affermato come campo scuola delle Giudicarie e la convenzione con 50 Comuni, non solo Trentini. Famoso anche per aver “venduto” camionate di neve a Madonna di Campiglio (2002) e Andalo (2007), in annate povere di precipitazioni naturali, ha oggi la necessità di aumentare il bacino di accumulo per garantire l’acqua essenziale al funzionamento dei suoi 18 cannoni di innevamento. Diciotto “bocche da fuoco”, di cui dieci automatiche, che permettono di livellare perfettamente il pendio annesso al piccolo skilift, ogni anno al servizio di non meno di 500 bambini, provenienti dai comuni della valle, ma anche della sponda veronese e bresciana. Da qui, la necessità di costruire un nuovo bacino di accumulo sul versante della Madonna del Lares. Per la cui realizzazione, è stato chiesto, e ottenuto, l’inserimento nelle opere prioritarie del Fut delle Giudicarie. Ieri la determina del Servizio autonomie locali che accorda 547.434,54 euro di finanziamento, sui 729.912,72 del progetto, pari al 75% della spesa ammessa e che arriva dopo un lungo iter, iniziato nell’agosto del 2011, con l’inserimento dell’opera nei budget territoriali della Comunità di Valle di Tione. Confermato nel marzo del 2013, con l’approvazione definitiva dei singoli stanziamenti.

«E’ un’opera – conferma il sindaco Diego Chiodega - che funzionerà anche da vasca di accumulo per l’impianto antincendio comunale». Il bacino, con una capienza di 200 metricubi, sarà realizzato a monte dell’impianto sciistico in località “Persa Cà”, e dovrebbe permettere di sopperire, per intero, alla crescente sete d’acqua del nuovissimo impianto di innevamento, che permette alle “Coste di Bolbeno” di essere svincolate dalle bizze del tempo. La piccola stazione sciistica - diventata negli anni punto di riferimento di tutte le scuole della valle che iscrivono qui bambini e ragazzi per i primi rudimenti sugli sci, dopo la scarsità di precipitazioni che negli anni ’80 e ’90, avevano messo in discussione l’esistenza dell’impianto - si è dotata di un complesso sistema di innevamento artificiale che garantisce, anche in stagioni avare di neve naturale, l’autonomia della pista. Un sofisticato impianto a programmazione digitale che, pur ad un altitudine di poco superiore ai 600 metri, permette di produrre il fondo nevoso per tutta la stagione. Da qui la necessità, come conferma il sindaco, di avere una scorta idrica sufficiente. E da qui la richiesta di contributo al Fondo Unico Territoriale. «La vasca di accumulo – conferma il primo cittadino – sarà quasi tutta interrata, ed è inserita in un contesto boschivo nascosto da alberi da alto fusto». Non a caso, dice, abbiamo già ottenuto tutti i pareri della Commissione Coordinamento Piste, che racchiude anche l’ok delle varie commissioni ambientali.













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