Neonatologia trentina missione a Timor Est per aiutare i bambini
A Palazzo Trentini resoconto dell’ importante intervento Una forte azione di prevenzione nel paese poverissimo
La bellissima sala dell'Aurora di palazzo Trentini, in via Manci, al civico 27, ha ospitato un incontro organizzato dall'Associazione Ant, Amici della Neonatologia Trentina Onlus, nel corso del quale è stata presentata una relazione sull'ultima missione di Cooperazione Internazionale promossa da Ant a Timor Est.
La relazione ha riguardato l'intervento di formazione al quale hanno partecipato le volontarie trentine, la dottoressa Alberta Valente e l'infermiera Barbara Stefani. Tramite una narrazione fotografica e grazie ai racconti delle volontarie, sono state mostrate le varie fasi dell'intervento, gli obiettivi raggiunti ed analizzate le principali criticità riscontrate. Il progetto di Cooperazione Internazionale a Timor Est è stato co-finanziato dalla Regione e dall'Arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan. All'incontro potevano accedere liberamente tutte le persone interessate; al termine della serata, che prevedeva l'introduzione del presidente di Ant Paolo Bridi, la relazione delle volontarie e la discussione conclusiva, una piccola e sobria festa con prodotti del commercio equo e solidale.
Timor-Est è uno tra i Paesi più poveri del mondo ed il più povero in Asia. Il settore neonatale a Timor Est è molto deficitario, sia in termini di tecnologie che di capacità del personale sanitario. Per questo motivo, ogni anno tantissimi bambini muoiono oppure subiscono handicap permanenti a causa di malattie e condizioni di salute facilmente curabili in ospedali più avanzati e moderni.
Al momento attuale, in Timor solo l’ospedale nazionale è equipaggiato per far fronte alle principali emergenze neonatologiche, mentre negli ospedali periferici mancano sia le tecnologie adeguate che la preparazione necessaria a tali interventi. Le vie ed i mezzi di comunicazione sono molto precari ed i trasferimenti d'urgenza impossibili, cosi sul territorio la mortalità e la morbosità infantile sono inaccettabilmente alte.
L’obiettivo generale del progetto - confermano gli operatori di Ant - è quello di diminuire drasticamente questi livelli in tutto il Paese. Le attività previste dal progetto sono: la raccolta dei dati di base in tutti gli ospedali periferici prima della realizzazione delle altre attività del progetto, in modo da concentrare la propria attenzione sugli aspetti più problematici della neonatologia nel paese e per valutare nel tempo i risultati ottenuti dal progetto; formazione del personale sanitario degli ospedali periferici: quattro tra dottori ed infermieri di ciascun ospedale periferico frequenteranno un intenso periodo di formazione all’Istituto Nazionale di Dili; invio ed installazione delle attrezzature neonatali: ogni ospedale perifierico riceverà tra l'altro, 4 lettini neonatali, 100 cuffie per neonato, 1 anno di materali consumabili per iniziare le procedure, tre anni di alcol gel per controllo infettivo; formazione degli ospedali di riferimento in ciascun ospedale periferico: la seconda parte della formazione avverrà presso ciascun ospedale periferico, dopo l’installazione delle macchine; seminario di formazione: nell’ultima parte del progetto si terrà un seminario a Dili che vedrà la partecipazione di due medici volontari trentini;.
Quindi monitoraggio del progetto: con regolarità, il personale volontario Ant nel sud est asiatico, realizzerà un continuo monitoraggio di ciascuna attività del progetto. Valutazione del progetto: nell’ultimo mese del progetto, dopo che le macchine saranno state installate presso gli ospedali, una valutazione generale dell’iniziativa verrà realizzata, comparando i risultati sanitari dell’ospedale prima e dopo la formazione e la dotazione di attrezzature.
Il budget previsto è così ripartito: Regione Trentino Alto-Adige 40.000 euro; Ministero della Sanità di Timor Est 10.000; Amici della Neonatologia Trentina, con fondi propri, 4.500; Arcivescovato di Trento 20.000; Fondazione East Meets West 50.000.