Nell’ex macello dieci disperati al gelo

Blitz all’alba delle forze dell’ordine. Sette uomini e tre donne, tutti romeni, ora sono ospiti della casa d’accoglienza


di Nicola Filippi


ROVERETO. Hanno trasformato le grandi e fatiscenti celle frigo dell’ex macello comunale, nel quartiere San Giorgio, come proprio rifugio. Dieci disperati, tutti della Transilvania, riparati da centimetri e centimetri di coperte di fortuna, ieri mattina sono stati “salvati” dall’intervento delle forze dell’ordine. Ora i dieci cittadini romeni (sette uomini e tre donne, regolari ma senza lavoro) sono ospitati nell’ex casa cantoniera sulla statale del Brennero, oggi trasformata in casa d’accoglienza per l’emergenza freddo “km 354”, gestita dalla Fondazione Comunità solidale (che raccoglie le forze di Caritas, Comune di Rovereto e Comunità della Vallagarina).

Per la prima volta, possiamo parlare di una evacuazione con un “happy end”. Già nell’estate scorsa avevamo raccontato di uno sgombero forzato di persone senza fissa dimora dalle stanze dell’ex macello comunale. La struttura, di proprietà della Provincia, è in attesa di essere abbattuta. Lì sorgerà un nuovo polo scolastico, collegato all’istituto Depero. Intanto, nella tasca temporale, l’edificio ospita disperati. Che, ogni tot, saltano il muro per entrare all’interno e trovare riparo. «Stavamo monitorando la zona da parecchio tempo - racconta il comandante della polizia locale, Marco D’Arcangelo - ci siamo accorti che il numero di persone era aumentato nell’ultimo periodo. Così al tavolo di sicurezza è emersa l’esigenza di trovare una soluzione». Ieri mattina, le forze dell’ordine hanno deciso di entrare in azione. Briefing operativo alle sette del mattino con il dirigente del Commissariato di polizia Leo Sciamanna e il capitano della Compagnia dei carabinieri, Gianluca Galiotta. Poi una ventina di persone è entrata nell’ex macello. Le dieci persone stavano ancora dormendo. Non hanno opposto alcuna resistenza. Sono state accompagnate in comando per le fotosegnaletiche, quindi all’interno dell’ex casa cantoniera, per una doccia, un primo pasto caldo e un letto dove trascorrere la notte.

Soddisfatto l’assessore ai servizi sociali, Fabrizio Gerola: «Siamo stati in grado di dare una risposta a queste situazioni di disperazione, grazie alla sistemazione dell’ex casa cantoniera. L’accesso è volontario, ma queste persone ci hanno assicurato che resteranno ancora qualche giorno».

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