Mutui in banca, nel 2014 «volano» le richieste

Inama (Unicredit): «Rispetto al 2013 prestiti triplicati per l’acquisto di case» . Numeri in aumento anche alla Rurale: «Non è la ripresa, ma siamo più ottimisti»


di Luca Pianesi


TRENTO. Timidi segnali di ripresa per il Trentino che arrivano direttamente dagli istituti bancari: cresce, infatti, il numero di mutui ipotecari erogati alle famiglie e restano sui livelli più alti d’Italia le richieste di prestiti con ricorso alla cessione del quinto dello stipendio. Due elementi che sono perfettamente in linea con uno studio elaborato dall’Osservatorio Acquisti di CartSì che ha previsto per la nostra regione una decisa ripresa dei consumi a partire da quest’anno (un aumento del 6,7% della spesa, nel 2014, e del 7,6% nel 2015). "Registriamo una netta inversione di tendenza rispetto al passato per quel che riguarda la tipologia di credito alle famiglie dei mutui ipotecari – spiega Gianpaolo Inama, vice area manager Trentino Alto Adige di UniCredit - che, infatti, a livello di erogazione, nei primi tre mesi del 2014 sono triplicati rispetto allo scorso anno".

Un dato, questo, che è in linea con quello più generale registrato anche dalla Cassa Rurale di Trento: nel 2013, l’istituto di credito, ha erogato 330 mutui ipotecari contro i 278 del 2012. "E anche in questo primo quadrimestre del 2014 – spiega Sergio Pontalti direttore della Cassa Rurale di Trento - possiamo dire che stiamo migliorando i dati dello scorso anno. Qualche numero in più che non è sufficiente ad affermare che siamo ripartendo sul piano economico, ma che ci può far essere un po’ più ottimisti del passato".

Il dato sull’aumento dei mutui ipotecari, infatti, va letto come una rinnovata intenzione dei trentini a confrontarsi con un acquisto, quello della casa, di lungo periodo. Un investimento che necessita di uno sguardo di prospettiva e di una rinnovata fiducia nel sistema che può provocare, a cascata, un ritorno di domanda anche per l’indotto che ruota intorno al settore della casa: dai costruttori agli impiantisti, dagli operai agli immobiliaristi. "E’ presto per sbilanciarci a riguardo – aggiunge Pontalti – però è senza dubbio positivo che ci sia un ritorno della domanda. Ciò può anche voler dire che i prezzi delle abitazioni sono scesi a un livello che oggi è ritenuto competitivo e interessante dalla clientela".

E poi ci sono i prestiti con cessione del quinto dello stipendio. In Italia sta aumentando sempre di più il ricorso a questo tipo di finanziamento "che – dichiara il direttore generale della Banca di Trento e Bolzano Franco Dall’Armellina - è un ottimo strumento per avere credito".

Secondo Prestiti.it e Facile.it negli ultimi sei mesi le cessioni del quinto dello stipendio sono state più di un quarto delle richieste di prestiti presentate in Italia, crescendo di oltre 10 punti rispetto a due anni fa e arrivando a rappresentare il 26,8% del totale dei prestiti. E il Trentino Alto Adige risulta essere una delle regioni dove vengono effettuate le richieste di somme più alte (in media da noi vengono chiesti 19.500 euro a fronte di un dato nazionale che s’aggira sui 17.000 euro). "Il fatto che in Trentino le cifre richieste siano così alte – spiega Federica Tordi di Facile.it - probabilmente è dovuto al fatto che nella vostra regione si è registrato un aumento dei consumi in generale e la cessione del quinto rappresenta una buona soluzione per dilazionare le spese".













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