«Muson», memoria della cronaca locale

Mario Antolini, a 92 anni, è stato incaricato di scrivere uno studio sulle Giudicarie e tiene anche un suo blog


di Ettore Zini


TIONE. “Giudicarie”, “Le mie Giudicarie”, “ Co vot…”, “Thione”. Sono solo alcuni dei titoli della ricca bibliografia di Mario Antolini Muson. Muson è lo scotum. L’imprinting di famiglia che gli è particolarmente caro. Lui è il più vecchio, anche di anni (classe 1920, 19 giugno per l’esattezza), cronista delle Giudicarie. Il “Decano” dei giornalisti giudicariesi. Chi oggi scrive sul Trentino (ex Alto Adige) o sull’Adige, era ancora in fasce quando lui vergava le prime corrispondenze dalle valli. «Un articolo – come lui stesso ricorda – era pagato due lire a riga». M.a.m., la sigla con cui vergava a piè di pagina i suoi articoli, era però sinonimo di qualità. Di reportage minuziosi. Che non tralasciavano il minimo particolare. Anche perché, più che lo spirito del cronista, Mario Antolini, ha sempre avuto la stoffa del ricercatore. Del corrispondente compassato. Fin troppo pignolo, che non lasciava nulla al caso. Campanilista all’ennesima potenza, per la sua “Tione”ha sempre straveduto.

Non a caso la sua ultima fatica gli è stata commissionata dalla Comunità di Valle. Si intitola, tanto per non smentirsi, “Le Giudicarie”. E’ una preziosa ricerca sulla Val del Chiese, la Busa di Tione,la Rendena, il Bleggio e le Giudicarie Esteriori. È scritta con il cuore: il primo capitolo, a caso, si intitola “Una terra da amare”.

E’ difficile trovare un suo scritto che non faccia riferimento al paese e alla terra natale. A quelle valli che, in gioventù, dovette lasciare per andare in Giappone, a Tokyo, dove ha frequentato il liceo, allo studentato Salesiano. Che poi, al suo rientro, dopo molte vicissitudini (è stato tipografo, e insegnante elementare) non ha più lasciato. Oggi, a novantadue anni suonati, ha ancora la testa e la penna lucida. Con una produzione di scritti e ricerche, davvero strabiliante. Lo trovi, già a buon’ora, dietro la sua scrivania piena di libri e di carte, all’ultimo piano della sua casa in via Roma, a Tione.

I tempi delle pionieristiche corrispondenze con Trento sono lontani. Ma, fino a qualche anno fa, era uno degli apprezzati collaboratori di Vita Trentina. I titoli dei suoi libri spaziano in lungo e in largo su storia, orografia, usi e costumi delle valli. Ha collaborato con varie testate. Non solo locali. Ed è stato direttore responsabile di numerosi bollettini comunali. Strabiliante, il fatto che alla sua veneranda età, sia riuscito a dare del tu alle nuove tecnologie. E che, dopo un comprensibile momento di smarrimento, abbia preso dimestichezza con computer e affini, tanto da diventare un internetnauta consumato. Sua è la rassegna stampa che, di primo mattino, compare su Giudicarie.com: un giornale interattivo che informa, via internet, su fatti e accadimenti dei paesi da Lodrone a Madonna di Campiglio. Suo è il blog: “Quell’illuso del Muson”, da cui ogni giorno commenta problemi della zona. Una mente nitida. Che per amore delle sua terra, e di quel giornalismo “d’antan”di cui s’è persa memoria, ha accantonato la mitica Lettera 22, per adeguarsi alla meno “gloriosa”, tastiera del computer. Un personaggio unico. Di cui, ancor oggi, chi si occupa di storia locale non può fare a meno.

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