Muse, il 2023 segna il ritorno ai numeri pre-pandemia: mezzo milione di visitatori all’anno
Festeggiato il bilancio a 10 anni dall’apertura: in autunno l’obiettivo è di tagliare il traguardo dei 5 milioni. Gerosa: «Ora la sfida dell’internazionalizzazione»
TRENTO. 545.670 presenze sull’intera Rete MUSE, il 54% del budget autofinanziato e 8.700.000 euro restituiti all’economia locale in termini di impatto diretto e indiretto. Sono solo alcuni dei dati raccolti nel Bilancio di missione 2023, lo strumento strategico con cui il museo rendiconta le proprie attività e verifica, anno dopo anno, la corrispondenza tra quanto atteso in termini di programmazione e quanto realizzato.
Il Museo delle Scienze di Trento chiude il 2023, anno che ha festeggiato i dieci anni dall’apertura del museo, con 452.870 presenze. L'intera Rete MUSE, composta da Giardino Botanico Alpino e Terrazza delle Stelle alle Viote del Monte Bondone, Museo Geologico delle Dolomiti di Predazzo, Museo delle Palafitte del Lago di Ledro e Palazzo delle Albere a Trento, ha accolto un totale di 545.670 presenze, ristabilendo il trend pre-pandemia di oltre mezzo milione di persone l’anno e confermandosi tra le realtà museali più visitate d’Italia. Atteso in autunno il traguardo dei 5 milioni di visitatrici/ori dall’apertura.
A livello di sostenibilità economica il MUSE si autofinanzia per il 54% delle spese; 8.700.000 euro è l’ammontare dell'impatto fiscale diretto e indiretto che il museo ha generato per l’economia locale (+4,2% rispetto al 2022). Un centinaio le collaborazioni in Italia del settore ricerca, 19 in ambito europeo e 11 su scala mondiale.
Misurata per la prima volta anche l’impronta di carbonio (carbon footprint), pari a 838 tonnellate di CO2, in parte mitigata da varie forme di risparmio energetico.
Tra i traguardi più rilevanti del 2023, l’adozione del P.E.B.A. (Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche), una iniziativa per rendere il museo sempre più accessibile; la vittoria del bando PAC – Piano per l’Arte Contemporanea, che ha premiato la ricerca del museo sui temi dell’Antropocene; l’adozione del GEP – Gender Equality Plan, il piano per l'uguaglianza di genere; e l’apertura dello spazio collettivo MUSE Agorà per confrontarsi sulla crisi climatica in atto. Il MUSE ha ricevuto il primo premio “CULTURA + IMPRESA 2022-2023", che celebra il legame tra le istituzioni culturali e le aziende, e ha visto la riconferma del marchio UNICEF “Museo amico delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”.
Il neopresidente del Muse Stefano Bruno Galli afferma: “Il Muse è un avamposto impegnato a intercettare la complessità del presente e a tradurla in azioni concrete dal punto di vista della proposta culturale. Con le nostre iniziative e con i cantieri di ricerca che apriremo dobbiamo indicare in primo luogo la strada per recuperare una nuova e migliore armonia con la natura”.
Per la vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa “a dieci anni dall'inaugurazione, il Muse è riconoscibile come un museo accessibile, relazionale e partecipativo, motore di coesione sociale e promotore di diritti culturali, sociali e ambientali. Ma servono ora nuove sfide per fare ulteriori passi in avanti: lavorare per un’internazionalizzazione sempre più pronunciata con collaborazioni basate su questioni emergenti che stabilizzino e potenzino il ruolo nel panorama della ricerca specialistica a scala globale. La vera sfida che ci attende è la capacità di aggiornare il ruolo sociale dei musei, il loro essere al servizio delle comunità in maniera sempre attenta, intenzionalmente critica".
Per la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli "il 2023 è stato un anno che ha suggellato la storia di successo del Muse, un anno che ha dato profondità ai processi che hanno guidato le azioni del museo e prodotto dei risultati, attesi e costruiti, e oggi rendicontati in modo trasparente. Ci sono stati momenti di grande interesse e importanza, oltre alle grandi mostre, come i numerosi progetti di alternanza scuola-lavoro, la realizzazione assieme all'Istituto Artigianelli delle guide accessibili, la co-progettazione con gli universitari degli eventi ‘MUSE fuori orario’, le molte iniziative e accortezze che gli hanno valso il marchio di ‘Museo amico dei bambini e delle bambine’ ”.