Multe, piovono centinaia di arretrati

A distanza di anni vengono richieste le spese di riscossione: 12 euro. Giacomoni: «Errore delle società incaricate»


di Luca Marognoli ; di Luca Marognoli


TRENTO. Stanno piovendo a centinaia. Multe arretrate, anzi “pezzi” di multa, perché il Comune di Trento chiede che siano pagate solo le spese di riscossione, corrispondenti a 12 euro. Capita anche a distanza di anni, tanto che il primo pensiero, per chi riceve il cedolino di pagamento, è di avere preso una nuova contravvenzione senza essersene accorto o essere stato avvisato. Solo chi ha la memoria lunga riesce a rammentare di quando trovò sotto il tergicristallo il “foglietto” che permette il pagamento in forma ridotta della sanzione. Ma non tutti sono in grado di farlo, soprattutto quelli che di multe fanno la collezione e difficilmente riescono a distinguere tra un episodio e l’altro. A questi ultimi può capitare pure di vedersi recapitare una serie di bollettini da 12 euro, il cumulo delle spese non riscosse.

Ma come è potuto succedere un pasticcio simile? Semplice: la multa contempla più voci, quella della sanzione vera e propria e l’altra (un costo fisso) per gli oneri legati alla riscossione. Le centinaia di automobilisti multati i tempi che furono e che ora si vedono richiedere i 12 euro sappiano dunque che non stanno subendo un abuso di potere, ma che all’epoca del primo pagamento avevano ricevuto uno “sconto” non dovuto.

Nulla a che vedere con le cartelle pazze, che arrivavano ai condomini: qui semmai si può parlare di cartelle a puntate, o a scoppio ritardato. «Quando ho trovato nella posta la cedola mi sono chiesto come sia possibile pagare un pezzo di multa soltanto: la mia fra l’altro risaliva al 2008 e l’avevo pagata nel 2010», dice un automobilista che fa parte del club dei 12 euro. «Sono andato dai vigili a chiedere spiegazioni e mi hanno risposto di non preoccuparmi perché tutto era dovuto ad un errore materiale e non avrei dovuto versare nessun interesse o sovrattassa».

Il comandante della polizia locale, Lino Giacomoni, è ben informato sul caso, che naturalmente ha suscitato diverse proteste e richieste di chiarimento da parte della cittadinanza. Spiega però che il Corpo di via Maccani non ha responsabilità. «Confermo: è stata emessa una serie di sanzioni dove non sono state richieste le spese. Ma proprio perché non è un errore del contribuente bensì della ditta che riscuote, abbiamo ottenuto che fosse applicata la procedura bonaria, senza ricarichi. Si parla di alcune centinaia di casi e ancora ne capitano: se la persona sanzionata nel frattempo ha preso altre multe non pagate, i 12 euro vengono inseriti nella nuova cartella e si può regolare tutto in un’unica soluzione». E le spese postali chi le paga? «Aipa - Equitalia, l’associazione di imprese che si è aggiudicata il servizio di riscossioni. Il Comune non è in alcun modo gravato».

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