Mosna sarà candidato di Progetto Trentino

Via libera ieri dall’assemblea, anche se con qualche voto contrario. L’imprenditore: «Ora lavorerò per costruire una coalizione vincente»


di Ubaldo Cordellini


TRENTO. Ci sono volute più di due ore, ma alla fine Progetto Trentino ha deciso: Diego Mosna sarà il suo candidato alla presidenza della Provincia. Ieri le resistenze dei territori, che puntavano ancora sul Silvano, sono cadute. Sono cadute dopo che lo stesso Grisenti ha preso la parola nella riunione del direttivo del movimento, allargata ai coordinatori dei territori, e ha spiegato a chiare lettere che lui non vuole essere il candidato alla presidenza e che preferisce fare politica, senza avere impegni amministrativi. Una dichiarazione che ha aperto la strada a Mosna che ha anche superato in scioltezza i dubbi e le perplessità di chi vede in lui un uomo di Lorenzo Dellai, troppo legato al vecchio sistema di potere. Alla fine, la decisione di scegliere Mosna è passata a grande maggioranza. Qualche contrario è rimasto, ma si trattava di poche persone.

Adesso il presidente della Trentino Volley e del gruppo Diatec ha pieno mandato per andare a trattare il programma con i potenziali alleati per le provinciali di ottobre, ovvero con la Civica di Borga e Sembenotti, con Nerio Giovanazzi, con il Coordinamento delle Civiche di Luca Gosetti, con Fare per Fermare il Declino e anche con Roberto De Laurentis. Il nome di quest’ultimo è seguito da un grosso punto interrogativo perché anche il presidente dell’Associazione Artigiani punta a correre in prima persona per la presidenza della Provincia. Quindi il confronto sulle idee e sui progetti potrebbe non bastare per stipulare un’alleanza, visto che entrambi hanno lo stesso obiettivo.

La riunione che ha deciso l’investitura di Mosna si è aperta con un lieve ritardo, appena un quarto d’ora, sulla tabella di marcia, ieri pomeriggio verso le 18 e 15 nella sede di via Degasperi di Progetto Trentino. C’erano una trentina di persone, tra queste Grisenti, Walter Viola, Gianfranco Zanon, la capogruppo in consiglio comunale a Trento Francesca Gerosa e, ovviamente, il presidente del movimento Mauro Dorigoni. La riunione si era resa necessaria dopo che la sera prima il direttivo era giunto a un nulla di fatto sul nome di Mosna. Infatti, soprattutto i territori avevano insistito sul nome di Grisenti. In molti, poi, avevano chiesto di conoscere Mosna, visto che lui è noto come imprenditore, mentre il suo progetto politico si conosceva molto meno. La riunione dell’altra sera è finita a mezzanotte e mezza. Dopo più di quattro ore di discussione. Ma Dorigoni e Grisenti hanno deciso di battere il ferro finché era caldo. Così Mosna è stato invitato a un confronto con tutto il direttivo allargato. Detto fatto, la riunione è stata convocata a tamburo battente. Il baffo del volley si è presentato in maniche di camicia (bianca ovviamente), imitato dallo stesso Grisenti che sfoggiava una camicia a quadri molto sottili e un’abbronzatura che virava sul rosso. Dorigoni ci tiene a spiegare che non ci sono state divisioni: «E’ stata una chiacchierata. Il nome di Mosna è passato ad amplissima maggioranza. Da oggi si può dire che è il nostro candidato presidente. Si è presentato e ha spiegato quali sono i suoi valori di riferimento che coincidono con quelli di Progetto Trentino, ovvero mettere al centro della politica la persona, la famiglia, l’ambiente e lo sviluppo».

Mosna, a dire la verità, ha anche risposto a domande un po’ scomode. Da più parti gli è stato chiesto che tipo di discontinuità può portare lui rispetto al sistema di potere dellaiano che ha governato la Provincia per 15 anni. Lui, che ai partecipanti è sembrato anche una persona umile e pronta a confrontarsi con tutti su tutto, ha spiegato che la sua esperienza vuol essere distinta da quella di Dellai. Ha detto che se scende, o sale (a seconda se si preferisce la versione berlusconiana o quella montiana dell’espressione) in politica è perché vuole rappresentare un elemento di rottura rispetto al vecchio sistema di potere e che lavorerà per cambiare il modo di amministrare la Provincia. Mosna si è messo a disposizione e da oggi si metterà a lavorare per costruire una coalizione con le civiche. Si spera, appunto, anche in De Laurentis.

Lui, il presidentissimo che nel volley ha vinto tutto, dimostra di non aver perso lo spirito vincente e pratico: «Non disturba, ma sono le nove e mezzo e devo ancora mangiare. Se sono contento? Glielo dirò tra qualche giorno, quando avrò visto i primi risultati. C’è tanto lavoro da fare per costruire una coalizione che abbia serie possibilità di vincere». Insomma, non gli difettano le idee chiare.

Ma non dimentica le difficoltà: «Non va dimenticato che adesso bisogna mettere assieme tutti gli altri. Io cercherò di mettere assieme tutte le civiche. Sono una persona super partes. Non rappresento una parte e questo mi permetterà di potermi confrontare più facilmente con tutti. Il mio programma coincide in molti punti con quello di Progetto Trentino e adesso vedremo di costruirne uno condiviso con tutti gli altri». Mosna sottolinea anche la sua provenienza esterna alla politica: «Io mi metto al servizio della politica, ma è un prestito temporaneo non voglio diventare un politico a vita. Mi metto a disposizione per il bene comune e per poter dare un contributo alla politica, ma per un periodo comunque limitato. Adesso ci si deve rimboccare le maniche e lavorare».

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