Morto Andreotti, le reazioni in regione
Pacher: figura di assoluto rilievo. La Volkspartei ricorda in una nota «il suo impegno a favore dell’autonomia»
TRENTO. Esprime cordoglio la Svp per la morte di Giulio Andreotti, ricordando il suo impegno a favore dell’autonomia dell’Alto Adige. Il “partito di raccolta” degli altoatesini di lingua tedesca ricorda tra l’altro l’impegno il Parlamento per la chiusura della vertenza internazionale nel 1992. La Svp ricorda infine che, da Senatore a vita, Andreotti faceva parte del Gruppo per le autonomie.
Cordoglio del governatore altoatesino Luis Durnwalder per la morte di Giulio Andreotti «un politico lungimirante, una delle personalità politiche che hanno accompagnato l’Alto Adige verso un futuro pacificato». «Andreotti - afferma Durnwalder - ha sempre guardato al futuro, consapevole che nella nuova Europa le diversità sono una ricchezza. Se l’Alto Adige oggi è politicamente stabilizzato, va reso merito ad alcune personalità con una visione politica di grande respiro, tra loro Giulio Andreotti, che negli anni hanno saputo spegnere con la ragione, la lucidità e il rispetto della dignità umana gli incendi appiccati da altri». «Con altri politici lungimiranti a Roma e Vienna - prosegue Durnwalder - Andreotti ha creato le premesse per consentire a questa terra e alla sua popolazione di uscire da una situazione frustrante, di timore e spesso percepita come priva di prospettive. Ci siamo così incamminati verso un futuro positivo e promettente».
Il governatore trentino Alberto Pacher ricorda il profilo politico di Giulio Andreotti. «Se ne va una figura di assoluto rilievo - dice Pacher - nella storia politica e sociale del nostro Paese, dal dopoguerra ad oggi, una figura che ha accompagnato le vicende italiane, dagli anni del boom economico fino ai momenti più drammatici delle trasformazioni sociali». Secondo il presidente trentino, di «Giulio Andreotti certamente non possiamo dimenticare il legame che lo unì, negli anni della sua formazione politica, con Alcide De Gasperi. È a partire da quell’esperienza che Giulio Andreotti accettò di buon grado l’invito della Provincia autonoma di Trento a far parte, fin dalla sua fondazione, della giuria del Premio Alcide De Gasperi-Costruttori d’Europa. Non solo: per ben due volte, nell’occasione della prima e della seconda edizione, quando il Premio fu conferito ad Helmut Kohl prima e a Carlo Azeglio Ciampi, volle essere con noi, a Trento, alle cerimonie pubbliche. A confermare quel legame particolare con il nostro Trentino, ’la terra di De Gasperì, come amava ripetere».
«Scompare con Giulio Andreotti uno dei grandi protagonisti della nostra storia repubblicana, che ha accompagnato con il suo impegno tutte le fasi della vita politica dal dopoguerra ad oggi». Ad affermarlo è il capogruppo di Scelta civica alla Camera, Lorenzo Dellai. «Anche nelle questioni delicate della nostra autonomia speciale, Andreotti - ha aggiunto Dellai - ha sempre mantenuto un atteggiamento attento e rispettoso, consapevole com’era che l’equilibrio e la collaborazione nell’area attorno al Brennero fossero elementi di forte interesse nazionale ed europeo. Grande collaborazione inoltre il Presidente aveva garantito a tutte le iniziative in memoria di Degasperi, suo grande maestro».