Moroder “bandito” dalla montagna: Futura non lo vuole 

Coppola e Ghezzi attaccano il concerto del celebre musicista «Il parco del Paneveggio è area naturalistica da preservare»



TRENTO. Sarà anche un mostro sacro della dance music, un artista di “casa nostra” che ha conquistato numerosi premi Oscar con colonne sonore rimaste nella storia, ma che Giorgio Moroder possa suonare i suoi decibel in pieno parco del Paneveggio non piace proprio ai consiglieri provinciali di Futura Lucia Coppola e Paolo Ghezzi. I quali hanno presentato un’interrogazione per sapere che cosa intenda fare la Provincia per fermare il dj set dell’artista gardenese previsto il 7 aprile a Cima Tognola, a San Martino di Castrozza.

«Il Piano del Parco Paneveggio Pale di San Martino - scrivono i due consiglieri - tra i suoi obiettivi persegue la conservazione, il recupero e la valorizzazione delle caratteristiche naturali e ambientali del territorio, con particolare riferimento agli habitat, alle specie, alle emergenze naturali e alla biodiversità e l'applicazione di metodi di gestione idonei a realizzare un'integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia e la valorizzazione delle attività tradizionali compatibili, dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici. Anche nel 2018 si sono svolti due concerti in alta quota: sul Monte Spinale, in pieno territorio del Parco Adamello Brenta, dove si sono raccolte oltre 3000 persone, ed un altro che si è svolto sul ghiacciaio del Presena a 2600 metri. In un ambiente montano così fragile e dotato di un ecosistema che necessita di una conservazione attiva e già messo alla prova da una forte presenza antropica quale quella indotta dagli impianti di risalita, non si comprende la ragione per la quale si persista a considerare la montagna un luogo da sfruttare economicamente e non invece da proteggere e rispettare. Compito della amministrazione provinciale è perseguire le finalità di tutela sulle aree protette, promuovendo una montagna da vivere in modo rispettoso e sostenibile. Si ritiene significativo il recente appello del Parco Adamello Brenta contro “comportamenti che offendono la montagna e sviliscono il contesto naturalistico, oltreché mettere in pericolo la fauna selvatica” e l’invito a “valorizzare la sostenibilità, il turismo responsabile e la montagna lenta. Una montagna come luogo spirituale dove godere della bellezza del paesaggio, del silenzio e delle emozioni che la natura sa offrire”. Proprio a tutela del silenzio l’art 4 PdiP, comma 8 del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino vieta di provocare rumori e suoni molesti».

Sul concerto di Moroder il Comune di Primiero, l’APT e l’assessore provinciale al Turismo hanno già espresso verbalmente il loro parere positivo, ma manca il via libera ufficiale del Parco (che si è espresso negativamente) e Provincia. «Stupisce - proseguono i rappresentanti di Futura - che ancor prima di ricevere l’autorizzazione necessaria siano in vendita sui siti dedicati i biglietti dell’evento. Atteggiamento di chi pensa di poter imporre la propria presenza in un luogo considerato (o che dovrebbe essere considerato) inviolabile e specchio di una opinione purtroppo diffusa che non considera una pacifica convivenza tra uomo e natura, ma che intende privilegiare i propri interessi economici. Risulta estremamente contraddittorio come non siano permessi rumori ad alto volume nel centro storico di Trento in quanto giustamente mal tollerato dai residenti e invece si pensi di ammetterli in alta quota, in un’area limitrofa all’arena di canto dei galli cedroni, dei galli forcelli, nel periodo di inizio del periodo riproduttivo, solo perché non hanno la capacità di dare voce alle loro esigenze».

Premesso tutto questo, i consiglieri chiedono conto alla Provincia sull’atteggiamento istituzionale che sarà tenuto a fronte della richiesta di realizzare il concerto, chiedendo all’assessore «se non ritenga opportuno dialogare con le amministrazioni comunali trentine limitrofe ai Parchi naturali, affinché si possano trovare luoghi più idonei per lo svolgimento di concerti, al fine di preservare aree protette di valore inestimabile».















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